#StopArmiEgitto: un flashmob online per fermare la vendita di armi italiane al governo egiziano
Amnesty, Rete Disarmo e Rete della Pace lanciano un’iniziativa online contro la vendita di armamenti ai Paesi che violano i diritti umani.
La decisione presa dal governo italiano di autorizzare una maxi-commessa di armamenti da 9-11 miliardi all’Egitto di Al-Sisi, ha sollevato forti polemiche e la necessità di opportuni chiarimenti riguardo alla posizione italiana anche in relazione alla vicenda, mai chiarita, del giovane ricercatore Giulio Regeni. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nell’ambito di una apposita interpellanza parlamentare del 10 giugno 2020, ha dichiarato l’operazione non ancora conclusa.
In questa fase di un auspicabile ripensamento da parte del governo italiano, Amnesty, Rete Disarmo e Rete della Pace hanno organizzato una campagna social per sensibilizzare i cittadini sul tema della vendita di armi ai regimi autoritari e sul perché devono essere fermate in relazione alle conseguenze politiche, economiche e legate ai diritti umani di queste scelte. L’opposizione a questo tipo di operazioni si aggiunge alla mancanza di collaborazione manifestata del governo egiziano per una svolta nelle indagini sull'omicidio Regeni.
La FLC CGIL rammenta che la legge n. 185/1990 prevede il divieto di esportare armi nei paesi la cui politica contrasti con i principi sanciti dall’art. 11 della Costituzione, pertanto, sostiene la campagna #StopArmiEgitto e come già fatto in occasione della vicenda di Giulio Regeni e dell’arresto di Patrik George Zaki, ricorda che, ancor prima delle operazioni commerciali, sarebbe necessario che i paesi occidentali si ponessero a tutela del rispetto dei diritti individuali e collettivi.
Messaggio di Susanna Camusso, Responsabile politiche europee ed internazionali e delle politiche di genere della CGIL.
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