Università e ricerca: il Governo si accinge a bloccare definitivamente tutte le stabilizzazioni
Di fronte alle intenzioni del Governo che, attraverso un emendamento al ddl 1441 vuole impedire ogni stabilizzazione, le Organizzazioni sindacali chiamano tutti i lavoratori alla mobilitazione.
L'emendamento che il Governo si accinge a presentare per bloccare le stabilizzazioni nel pubblico impiego avrà come effetto il licenziamento di migliaia di persone che da anni operano nelle università e negli enti di ricerca permettendo a questi di svolgere i loro ruoli istituzionali.
Il sindacato, unitariamente, respinge con decisione questa scellerata decisione.
Roma, 26 settembre 2008
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FLC Cgil - FIR Cisl - Cisl Università - UILPA UR AFAM
Comunicato al personale
Il Governo Berlusconi, dopo aver dato il via ad una Finanziaria 2009 che restringe ulteriormente i già falcidiati spazi e risorse della contrattazione pubblica, si accinge ad approvare, all'interno del collegato "monstre" (ddl n. 1441 in iter di approvazione parlamentare) un emendamento nel quale si sopprimono le disposizioni del comma 519 della L. n. 296 (finanziaria 2007) e di tutte le misure normative successive finalizzate alla stabilizzazione del precariato pubblico, dalla cui permanenza dipendono, invece, le speranze di mantenimento in servizio e di futura stabilizzazione di migliaia e migliaia di lavoratori precari pubblici.
Gli effetti disastrosi di tale emendamento, voluto con forza dal duo Brunetta-Tremonti, sono meglio comprensibili se si pensa che nello stesso emendamento si arriva addirittura a sostenere la decadenza automatica dei contratti attualmente in proroga! Ciò entro 30 gg dall'entrata in vigore del provvedimento di legge, mettendo così letteralmente per strada migliaia di persone!
A questo punto alla misura già colma si aggiunge quella che noi non esitiamo a definire una vera e propria provocazione politica e sociale che fa traboccare il vaso!
Non è stato sufficiente punire chi è effettivamente malato o costretto ad assistere un portatore di handicap! Non basta un'ulteriore "tassa" sul lavoratore pubblico che perderà, nel migliore dei casi, almeno il 10% del proprio emolumento accessorio! Non bastano i tagli agli organici, il blocco delle assunzioni e del turn-over, il raffreddamento "ad infinitum" dello stesso processo di stabilizzazione! Non bastano i tagli ai fondi dell'Università, i progetti di sua privatizzazione, le misure, senza vera ratio e progetto, di ulteriore riassetto degli Enti di Ricerca! Non è stato sufficiente colpire il sindacato nelle sue prerogative essenziali e spazi di negoziazione!
Si è voluto andare ancora più avanti attaccando, socialmente, iniquamente ed incostituzionalmente, la parte più debole del sistema!
Si cerca di entrare con il bisturi di una demagogia impietosa, ammantata di finta efficienza e finta difesa dello stato di diritto, nella carne viva di giovani, precari di tutte le età e delle loro famiglie!
La reazione del sindacato e di tutti i lavoratori non può che essere immediata e vigorosa.
Nei nostri settori, all'interno dei quali il "precariato" svolge una funzione essenziale, la mobilitazione di tutti i lavoratori deve sollecitare la pronta e ci auguriamo solidale iniziativa dei vertici di Enti ed Atenei - Presidenti e Direttori Generali degli Enti, Rettori, Direttori Amministrativi Senati Accademici - per spingere su Governo e Parlamento al fine di mutare da subito assurdi quanto iniqui orientamenti.
Roma, 26 settembre 2008
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