Precari università e ricerca: si sono giocati i tuoi contributi? La FLC ti aiuta a recuperarli

I collaboratori coordinati e continuativi, gli assegnisti di ricerca e i dottorandi versano i loro contributi previdenziali nel cosiddetto Fondo gestione separata INPS al quale sono tenuti ad iscriversi entro 30 giorni dall’inizio della prestazione.
L’onere contributivo è ripartito in misura di 1/3 a carico del collaboratore e 2/3 a carico del committente che è tenuto al materiale versamento dell’intero ammontare del contributo.

Come la FLC Cgil ha già denunciato , molte amministrazioni per risparmiare tempo e pochi spiccioli, anziché versare i contributi previdenziali nella posizione individuale che il lavoratore dovrebbe aprire al momento della stipula del contratto, effettuano versamenti collettivi che finiscono in un calderone indistinto.
La conseguenza è che, nel momento in cui si richiedono le prestazioni come ad esempio l’assegno di maternità o l’indennità di malattia, l’INPS non è in grado di erogarle.

Per difendere i diritti di questi lavoratori la FLC lancia una vertenza nazionale .

Cosa fare?

Innanzitutto verificare la propria posizione contributiva rivolgendovi alla FLC CGIL e all’Inca CGIL.
Qualora si verificasse la mancanza dei contributi o di una loro parte la FLC vi fornirà una semplice modulistica per denunciare all'INPS e all'Ispettorato del Lavoro le quote mancanti. Contestualmente le nostre strutture si attiveranno per chiedere ad ogni ateneo ed ente di ricerca una immediata verifica di tutte le posizioni previdenziali dei lavoratori parasubordinati. Metteremo a disposizione i nostri uffici legali per organizzare vertenze individuali e collettive qualora non dovessero arrivare risposte immediate e qualora non venissero corrette le posizioni contributive.

Vai allo speciale "MAI PIU' PRECARI!" .

Roma, 12 aprile 2007