Insopportabile Confindustria
Da diverso tempo alcuni soggetti si propongono sulla scena politica come titolari a parlare di tutto ciò che riguarda gli altri, tacciando sempre, quantomeno, di incompetenza tutti coloro che osano affrontare temi che riguardano loro…
Da diverso tempo alcuni soggetti si stanno proponendo sulla scena politica del nostro Paese come titolati a parlare di tutto ciò che riguarda gli altri, con il corollario di tacciare sempre, quantomeno, di incompetenza chi osasse affrontare temi che riguardano loro.
Contemporaneamente essi si ergono ad esempio per la collettività partendo dal presupposto che il loro sia l’unico punto di vista oggi utile.
Un soggetto che ripetutamente ed in un crescendo vorticoso assume questo ruolo è sicuramente Confindustria. Il suo presidente per primo, incurante di ogni minima coerenza.
Basti dire, al riguardo, che il presidente di Confindustria è riuscito a chiedere, nel giro di poche ore, prima 2.000 prepensionamenti alla Fiat, poi, l’innalzamento dell’età per andare in pensione per tutti!
Recentemente il presidente uscente nel suo ultimo discorso ha fornito un saggio di questo profilo: l’unica logica è quella del mercato; il punto di vista dell’industria rappresenta un valore generale tramite il quale regolare ogni problema, lo stato sociale è un esempio fallimentare e quanti vi operano non sono degni di alcuna considerazione.
Così come il presidente ed autorevoli esponenti di Confindustria non mancano di dire, ad ogni pie’ sospinto, che il rinnovo dei contratti pubblici scaduti da circa 17 mesi per oltre tre milioni di persone sarebbe troppo oneroso e senza qualità.
Ovviamente chi parla a nome di uno dei sistemi produttivi più assistito nel mondo dalla cosa pubblica, con decine di modalità e forme, ritiene di poter dare lezioni a destra e manca proprio a partire dalla….qualità dell’industria italiana.
Noi riteniamo insopportabile questo atteggiamento di Confindustria.
Ai nostri navigatori mettiamo a disposizione due link.
Il primo
si riferisce ad una intervista del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani a “Il Corriere della Sera” nella quale si puntualizza con nettezza la valutazione ed il punto di vista della Cgil.
La seconda si riferisce ad una
lettera aperta
che Marco Travaglio ha scritto nel mese di aprile al Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo.
Roma, 28 maggio 2007