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Il 29 settembre a Roma "Giornata d’azione europea" organizzata dalla CES

Un appuntamento da non perdere su tutte le piazze europee.

19/09/2010
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Il 29 settembre 2010 la CES (Confederazione europea dei sindacati) ha organizzato una Giornata d'azione europea.

E' prevista una "Euro-manifestazione" a Bruxelles e altre che si svolgeranno lo stesso giorno nelle piazze europee.

La FLC Cgil, insieme alla CGIL, sarà a Roma per dare una risposta collettiva alle scelte della UE, in coincidenza con il Consiglio Europeo degli Affari economici e finanziari, che continuano a penalizzare chi non è responsabile della crisi:

  • Il settore pubblico
  • I servizi
  • Le pensioni
  • Il welfare/spesa sociale.

La FLC Cgil dice basta ai tagli indiscriminati sempre sugli stessi settori e chiede, subito, un piano per rilanciare il lavoro di qualità in una prospettiva di crescita del nostro paese.

Al centro della nostra giornata mettiamo due punti non più rinviabili:

1) La difesa di un sistema educativo pubblico, di qualità e accessibile a tutti.

Secondo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha pubblicato il rapporto annuale sulle spese per l'istruzione, l'Italia è quasi fanalino di coda: è penultima nella quota di Pil dedicata al settore, con il 4,5% di spesa contro il 6,2% della media Ocse. Dietro all'Italia solo la Repubblica Slovacca, dove le spese per istruzione sono state appena al 4% del Pil, in base ai dati 2007.

2) L'emergenza giovani e precari.

Per due terzi dei giovani europei, il termine lavoro significa contratto a tempo determinato, lavoro a tempo parziale, lavoro precario, lavoro stagionale o non in regola. I giovani fanno parte delle categorie più colpite dalle misure di "deregulation" del mercato e dalle politiche di flessibilità che li costringono a lavorare in cattive condizioni, senza alcuna protezione.

Andremo quindi a chiedere con forza e determinazione più garanzie per questi giovani, più lavoro di qualità affinché essi possano contribuire al finanziamento del sistema pubblico di protezione sociale basato sulla solidarietà e sul diritto ad avere delle pensioni decenti.

Con i nostri giovani e con tutti i precari della Conoscenza, con i meno giovani, con tutti quelli che come noi sono indignati e non intendono arrendersi alla logica dell'interesse individuale ma affermare le ragioni del bene comune, andremo a dire no ad una politica dei tagli che riporta il nostro paese alle condizioni sociali del dopoguerra, no ad una politica cieca che nega futuro al nostro paese, no a chi non ha voluto recepire la necessità, non più rinviabile, di andare verso una vera modernità economica e sociale al centro della quale ci deve essere conoscenza ed innovazione.

Abbiamo un bisogno urgente di una nuova dinamica europea e di nuove garanzie per i giovani europei.