FLC CGIL
Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

https://www.flcgil.it/@3850857
Home » Attualità » Sindacato » Disegno di legge 1 agosto 2008 presentato dal Ministro Gelmini su scuola, università e ricerca

Disegno di legge 1 agosto 2008 presentato dal Ministro Gelmini su scuola, università e ricerca

Tanta enfasi da parte del Ministro e del Governo su temi non di rilievo per nascondere la mannaia targata Tremonti-Brunetta che sta per abbattersi su scuola, università e ricerca.

06/08/2008
Decrease text size Increase  text size
Vai agli allegati

Nel Consiglio di Ministri del 1 agosto 2008 è stato approvato un disegno di legge presentato dal Ministro Gelmini e contenente provvedimenti urgenti su Scuola , Università e Ricerca .

Per agevolarne la lettura alleghiamo due schede ( Scuola - Università e Ricerca ) con il testo del disegno di legge e a fronte i nostri commenti.

Scuola

Ci si aspetterebbe una efficace soluzione ai tanti problemi urgenti della scuola italiana, invece la montagna ha partorito il topolino: la reintroduzione del voto di condotta, l'ora di cittadinanza, una modifica al calendario scolastico, una variante al tormentato sistema delle nomine dei supplenti, la riproposizione della carta dello studente e la reintroduzione del titolo abilitante nei corsi di scienze della formazione primaria. Manca soltanto il grembiulino obbligatorio, con tanto di gara d'appalto fra le case di moda per accreditarsi l'esclusiva del modello!
Non c'è che dire, una vera botta di innovazione!

Tanta enfasi per mascherare, in realtà, i veri provvedimenti che il Governo ha già approvato sulla scuola, e che il MIUR si appresta ad applicare. Provvedimenti che, come noto, prevedono tagli per 8 miliardi di euro in tre anni, che si dovranno realizzare con un taglio di circa 150.000 lavoratori docenti ed Ata, un nuovo dimensionamento della rete scolastica per chiudere tante piccole scuole site in comuni disagiati, un forte incremento degli alunni per classe, il ritorno al maestro unico nella scuola primaria (con la sola aggiunta di quello di religione cattolica però!), una significativa diminuzione del tempo scuola, lo smantellamento dei servizi di supporto amministrativi, tecnici ed ausiliari con conseguente esternalizzazione di molte funzioni, in particolare quelle oggi espletate dai collaboratori scolastici.

A breve il ministro Gelmini dovrà dar corso a questo salasso per la scuola con provvedimenti che spera forse di far passare come dolorosa necessità, a fronte del fatto però che ha saputo riportare il rigore e la serietà nella scuola con provvedimenti sull'ora di cittadinanza e il voto di condotta?

Come si affronteranno i problemi riconducibili all'emergenza educativa con meno docenti, meno scuola, meno risorse, ma armati solo dello spauracchio del 7 in condotta? Tutto questo si presenta come un attacco mortale al bene comune rappresentato dalla scuola pubblica, attacco che la FLC contrasterà duramente.

Nel merito, le proposte presentate dal Ministro Gelmini si presentano controverse, su alcuni punti la FLC Cgil esprime condivisione, su altri esprime forti riserve e su altri netta contrarietà, come su quei punti che sono invasioni di campo in materie oggetto di contrattazione tra le parti.

Al di là dell'attuale provvedimento comunque e dei suoi contenuti, più o meno condivisibili, la FLC Cgil rivendica soluzioni urgenti ai seguenti problemi, o attraverso lo strumento del disegno di legge o con atti amministrativi da mettere comunque in campo con urgenza.

  1. Innanzitutto l'emanazione del bando di concorso per il reclutamento dei Direttori dei Servizi Generali e Amm.vi, un provvedimento urgente su cui c'era stato l'impegno dell'amministrazione e che è fermo da troppo tempo per intoppi vari.

  2. Lo stanziamento di risorse aggiuntive necessarie per dare attuazione ad una serie di istituti contrattuali: quello relativo all'autonomia di ricerca della scuola e alla valutazione e carriera dei docenti, su cui c'è la disponibilità della nostra organizzazione a discutere; quello relativo alla formazione del personale ATA sulle nuove posizioni economiche e per la mobilità professionale; quello per l'equiparazione retributiva dei Dirigenti Scolastici con gli altri dirigenti dello Stato.

  3. L'incremento della quota di assunzioni in ruolo, a partire da quelle insufficienti per l'anno scolastico 2008-2009.

  4. L'incremento significativo delle risorse per i compensi per gli esami di stato, compensi oggi inadeguati e offensivi per i docenti impegnati.

  5. Il sostegno alla riqualificazione del sistema con la messa a disposizione di risorse adeguate per la formazione del personale.

  6. Le proroghe di tutti i contratti a tempo determinato del personale Ata fino al 31 agosto al fine di assicurare l'attivazione delle nuove graduatorie di terza fascia per l'avvio del prossimo anno scolastico.

  7. L'apertura del confronto sulla qualità del sistema scolastico per superare le troppe "molestie burocratiche" che gravano sulle segreterie delle scuole allo scopo di trasferire agli USP la gestione della graduatorie per supplenza da un lato e alle DPT il pagamento di tutti gli stipendi per i supplenti al pari di quanto recentemente fatto per la maternità.

  8. La necessità di sanare la permanente sofferenza di bilancio di tante scuole, in particolare primarie, nonostante l'attivazione del capitolone.

  9. La definizione quanto prima di un nuovo regolamento di contabilità, impegno più volte preso dall'amministrazione, che ad oggi non trova ancora riscontro concreto.

  10. La sospensione della restituzione di somme già percepite da parte di Ata ex EE.LL. in attesa della soluzione contrattuale del problema retributivo e di inquadramento di questo personale.

  11. La ricerca di criteri di gestione degli organici che non sino improntati a puro taglio finalizzato al riequilibrio dei conti pubblici come si prevede, ed in modo pesantissimo, nella recente manovra economica approvata dal Governo.

  12. Infine l'acquisizione sin da ora della garanzia che non verrà toccato il modello didattico della scuola primaria, compreso il modello didattico a tempo pieno così come il modello dei tempo prolungato nella scuola media.

La FLC rivendica poi la continuità di tutti quei processi ancora in corso relativi alle riforme del sistema: la sperimentazione biennale de Le Indicazioni per il Curricolo, nel primo ciclo e nella scuola dell'infanzia, del biennio obbligatorio nella scuola secondaria superiore, del sistema della formazione tecnica e professionale avviata con la legge 40/07, la messa a punto di una legge sulla formazione permanente, la definizione di un sistema di formazione e reclutamento che sappia farsi carico adeguatamente di tutti i processi avviati e ancora in corso riguardante la stabilizzazione dei precari.

Università e Ricerca

Con il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 1 agosto il Ministro Gelmini, senza confrontarsi né con le Organizzazioni Sindacali, né con le Organizzazioni Studentesche dà inizio ad un ennesimo stravolgimento dell'università e della ricerca:mette mano a norme importanti e soprattutto si fa dare una delega di un anno “per il riassetto normativo sostanziale e procedimentale delle disposizioni vigenti in materia di ordinamento universitario”, i criteri direttivi a cui si attiene la delega sono quanto mai vaghi e pericolosi prevedono accorpamenti cambiamenti e semplificazioni di norme e regolamenti.

Tutto sarà fatto senza sentire le parti sociali ed il mondo accademico?
Siamo di fronte ad un nuovo “annuncio” che nasconde la realtà drammatica in cui questo Governo ha messo l'Università pubblica?
Tagli strutturali al fondo di finanziamento ordinario, blocco del tourn over, rischio che le università per sopravvivere debbano scegliere di diventare fondazione, su tutto questo il Ministro ha taciuto ed ora vuole una delega di un anno per riformare le università?

Inoltre, il ministro con poche righe di questo disegno di legge, distrugge quello che funziona nella ricerca pubblica e contraddice tutte le promesse fin qui fatte ai ricercatori,

L'articolo 12 del DDL si intitola riforma della delega in materia di riordino degli enti di ricerca.
La legislatura precedente una delega di riforma l'aveva varata e il lavoro era stato fatto in modo condiviso tra maggioranza ed opposizione: infatti fino ad ieri il Ministro e un Senatore cosegretario della Commissione VII del Senato affermavano che si sarebbe andati avanti sulla base di quella delega.

Ora sembra abbiano cambiato idea.
Una delega che dovesse essere modificata come questo DDL prevede, darebbe al governo mano libera per qualunque accorpamento o scorporo e distruggerebbe il valore di azione volta a dare autonomia statutaria agli enti, sia pure solo a quelli vigilati da MIUR, ed autonomia ai ricercatori sulla base di quanto la stessa Commissione Europea attraverso la Carta dei ricercatori raccomandava.

Roma, 6 agosto 2008

Allegati

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!