Contrattare per includere, partecipare per contare
Conclusa la sesta Conferenza di Organizzazione della CGIL si va avanti con il cambiamento.
Il 17 e il 18 settembre l'Auditorium Parco della Musica di Roma ha ospitato la sesta Conferenza di Organizzazione della CGIL "Contrattare per includere, partecipare per contare" che con 587 voti a favore, 151 contrari e 8 astenuti ha approvato il documento conclusivo.
La due giorni è stata anticipata, come ha ricordato in apertura Nino Baseotto, segretario confederale CGIL, da centinaia di conferenze territoriali di organizzazione alle quali hanno partecipato quasi 20mila delegate e delegati in un lungo percorso di discussione legato a quattro temi fondamentali: contrattazione inclusiva, democrazia e partecipazione, territorio e strutture, profilo identitario e formazione sindacale.
Nel corso delle due giornate, in una gremitissima sala Sinopoli, (presenti 921 delegate e delegati) sono intervenuti circa 50 tra delegati, delegate e dirigenti sindacali tra cui anche alcuni nostri rappresentanti. Il territorio è stato al centro di numerosi interventi, tra i quali quello di Fabio Ingrosso, precario dell'Università La Sapienza: “Come sindacato dobbiamo avere un'ambizione - ha detto - essere il soggetto capace di far rientrare nella titolarità contrattuale tutte le persone tagliate fuori, i più deboli, quelli usati dalla politica come bancomat, senza ferie, permessi né altri diritti. Allora apriamo una grande stagione di contrattazione inclusiva. Proviamo a dare rappresentanza a tutti quelli che non hanno agibilità sindacali, come giovani e precari".
Fabrizia Perco, FLC Friuli Venezia Giulia, ha sintetizzato la riforma della scuola alla platea della conferenza di organizzazione CGIL. La cosiddetta legge sulla “buona scuola” approvata prima dell’estate dal governo “rompe per la prima volta il nesso tra istruzione ed eguaglianza, tra istruzione e democrazia”, ha spiegato la sindacalista di Gorizia. A fronte di questa sfida, compito del sindacato è tenersi costantemente aggiornato per “sostenere questi lavoratori che non sanno a chi rivolgersi, che hanno migliaia di informazioni ma non le sanno gestire”. In Friuli Venezia Giulia - ha concluso Perco - il sindacato ha creato dei momenti di formazione comune che consentano alle Rsu di “approfondire, aggregarsi, confrontarsi”, nonostante la coesione sia più difficile, e gli stessi distacchi sindacali siano ostacolati.
“Nella mia classe ci sono diversi alunni originari di altri paesi e provo vergogna per quello che sono costretti a vedere in tv: uomini, donne e loro coetanei che scappano dalle guerre e dalla disperazione, respinti dopo viaggi drammatici”. Monia Gorgoioli, delegata della FLC CGIL Umbria e insegnante di scuola primaria, riflette sull’Europa “e su cosa è diventata, non certo l’Unione che avevamo immaginato noi cittadini. Un’Europa che permette la libera circolazione dei capitali e pone barriere alle persone”. Sarà compito della CGIL, dei sindacati “lavorare per una coesione sociale, riunificare le istanze di uomini e donne a fronte di chi gioca per dividere, che difende gli interessi di pochi”.
A chiudere la due giorni, tirando le somme, è stata Susanna Camusso, segretario generale CGIL, una conclusione che inneggia al cambiamento perché "se il lavoro cambia deve cambiare anche la CGIL. E invece di frenarci tra noi, ingaggiamo tutti insieme la sfida di cambiare. Proviamo a sperimentare, poi dopo il congresso valutiamo se la strada intrapresa è quella giusta".