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Relazioni sindacali nel settore pubblico, incontro all'ARAN

In un comunicato della CGIL, FP CGIL e FLC CGIL il resoconto della riunione del 6 marzo 2013 e le valutazioni del nostro sindacato.

06/03/2013
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CGIL - FP CGIL - FLC CGIL

Si è svolto oggi un incontro all'ARAN con le Organizzazioni Sindacali per affrontare il tema della revisione del sistema di relazioni sindacali nel settore pubblico, sulla scorta dell'Atto di indirizzo in materia predisposto dal Governo.

In apertura l'Aran ha brevemente illustrato i contenuti dell'Atto di Indirizzo, che era stato preventivamente consegnato ai Sindacati e i cui contenuti erano noti, sottolineando la necessità di concludere un Accordo Quadro sulla materia; uniformando le regole in tutti i comparti, e rilevando come l'introduzione dell'istituto dell'esame congiunto, recepita in norma nella L.95/2012, rappresenti un "positivo" passo avanti rispetto al quadro normativo delineato dalla Legge Brunetta, proprio ad esito dell'attuazione dell'intesa del 3 maggio 2012.

Nel suo intervento la CGIL ha rilevato che nel metodo:

  • l'Atto di indirizzo costituisce certamente un vincolo per l'Aran, ma non lo è altrettanto per le Organizzazioni Sindacali che devono liberamente elaborare una materia così delicata e complessa;
  • le regole delle relazioni sindacali, diverse da comparto a comparto, sono l'espressione di specificità e differenze oggettive, che non possono agevolmente essere ricondotte ad uno schema unico per tutti; la Scuola, la Sanità, gli Enti Locali, i Ministeri sono realtà differenziate dal punto di vista strutturale, in cui le relazioni sindacali devono esplicarsi con le opportune articolazioni;
  • l'Accordo Quadro, nello schema dell'Atto di Indirizzo, si sostituirebbe ai CCNL di comparto, firmati dalle categorie di riferimento non presenti al tavolo dell'Accordo Quadro Interconfederale, realizzando per questa via una espropriazione di potestà contrattuale delle categorie.

Nel merito la CGIL ha dichiarato che:

  • l'Atto di Indirizzo non è neppure coerente con i contenuti dell'Accordo del 3/5/2012, laddove prevede che oltre ad informazione ed esame congiunto possano vivere ulteriori “istituti ove previsti nel CCNL”; deve essere la contrattazione di categoria, nella sede propria del CCNL ad individuare tali istituti e le loro regole applicative;
  • rispetto all'intesa del 3/5/2012, le modifiche introdotte agli istituti delle Relazioni Sindacali come definiti dalla Legge Brunetta sono del tutto insufficienti; il punto centrale sul tema non è l'introduzione di un esame congiunto che non è assolutamente vincolante per le Amministrazioni, ma il recupero del ruolo e della centralità della contrattazione. L'Atto di Indirizzo si limita sostanzialmente a fotografare e confermare il quadro normativo della Legge Brunetta; per la CGIL, che ha costantemente criticato alla radice e avversato quel provvedimento, la sottoscrizione di un'intesa che si muove sul medesimo terreno sarebbe incoerente e incomprensibile;
  • è invece necessario riconquistare un terreno di discussione che liberi il campo dalle ipoteche delle norme vigenti, e sia al tempo stesso in grado di affrontare temi delicati ed urgenti che stanno emergendo con forza, come il tema delle regole della mobilità del personale ad esito dei processi di riorganizzazione, o quanto sta avvenendo in tema di contrattazione integrativa in attuazione della Legge Brunetta.  In questo quadro, la CGIL rivendica l'apertura dei tavoli contrattuali di comparto, che devono consentire di affrontare compiutamente i temi aperti, e chiede che l'Aran operi in tal senso nei confronti del Governo, ponendo il problema di un mandato ad ampio raggio, tale da poter provvedere anche alle necessarie modifiche legislative e al superamento delle norme della Legge Brunetta.

Quasi tutte le Organizzazioni Sindacali hanno assunto posizioni analoghe, in sostanza dichiarando impercorribile l'ipotesi dell'Accordo Quadro nelle condizioni date, con argomentazioni più o meno simili a quelle da noi avanzate. Solo due interventi hanno sollecitato l'Aran a non dichiarare immediatamente concluso il confronto, auspicando che, all'eventuale modifica del quadro di indirizzo politico, si creino le condizioni per rendere utile ed operativo il tavolo.  La discussione si è ulteriormente dilungata su questo punto, con ripetute dichiarazioni di indisponibilità a proseguire il confronto in assenza di modifiche di sostanza. La CGIL ha ribadito che il punto non è se il confronto possa o no proseguire, ma semmai se esso sia utile alla luce degli intenti politici assunti con l'Accordo del 3 maggio 2012: un mutamento radicale delle regole vigenti sulle relazioni sindacali.

L'Aran ha concluso la riunione prendendo atto della diffusa contrarietà all'Atto di Indirizzo, impegnandosi a riferire ai propri Organi e al Governo, e dichiarando che si verificheranno i tempi e le condizioni per una prosecuzione del tavolo.

Tag: aran, cgil