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Sabato 18 settembre tutti ad Adro dove la Lega impone i suoi simboli agli edifici pubblici

Manifestazione pacifica e democratica contro l'iniziativa del sindaco leghista.

16/09/2010
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Fa ancora discutere l'iniziativa del sindaco di Adro di cui avevamo dato già notizia, che ha inaugurato una nuova scuola nel suo comune, disseminandola di simboli leghisti.

Fortunatamente c'è chi a questa "occupazione ideologica" di un bene pubblico, non ci sta!

Riportiamo di seguito la notizia, pubblicata sul sito www.rassegna.it, che annuncia una manifestazione di protesta prevista per sabato 18 settembre ad Adro.
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Sabato 18 settembre tutti ad Adro

La Lega Nord l'ha fatta grossa. Mai un partito aveva ritenuto a tal punto legittima la propria occupazione dello Stato da imporre i suoi simboli agli edifici e agli spazi pubblici. Una manifestazione pacifica e democratica

di Alessandro Coppola

La notizia si è già dileguata. Eppure rappresenta una svolta nella storia delle Repubblica. Mai un partito aveva ritenuto a tal punto legittima la propria occupazione dello Stato da imporre i suoi simboli agli edifici e agli spazi pubblici. L'unico esempio nella storia nazionale dall'inizio dello scorso secolo in avanti è quello che è venuto in mente a tutti. Quando il partito fascista ha preso il potere, scuole, caserme, stazioni ed uffici postali si sono ornate di fasci littori.

Ad Adro, nel bresciano, è accaduto qualcosa di davvero paragonabile. Guardate con i vostri occhi, se non lo avete ancora fatto. Con i soldi pubblici è stata costruita una scuola – pubblica – costellata dei simboli deliranti del paese che non c'è: la Padania. E a colpire in particolare sono le reazioni di alcuni fra i genitori che in quelle scuole mandano i loro figli. Pochi sono quelli che, apertamente, denunciano. Altri sono semplicemente entusiasti: "La scuola l'ha costruita la Lega", oppure: "Io sono della Lega, quindi sono contento". Altri si schermiscono o parlano di spalle. Il partito-territorio, lontano dalle grandi aree metropolitane, sta sperimentano delle piccole dittature locali della maggioranza. Ad Adro, chi la pensa diversamente ha paura di esporsi. E chi governa invece è sicuro del proprio legittimo sentimento di impunità.

Ma certo non basta scandalizzarsi. Eppure, la verità è molto semplice. In Italia, si sarebbe dovuto fare – e da tempo – quello che è stato fatto in Francia e in Olanda: organizzare un cordone sanitario attorno alla Lega Nord. Impedirle di occupare posizioni di potere dalle quali avrebbe poi proceduto a occupare – e sappiamo con quale stile – le istituzioni locali e nazionali. La Lega Nord fa oggettivamente parte dell'estrema destra europea, assieme a partiti quali il Fronte Nazionale di Le Pen ed il Vlaams Block in Fiandra. Partiti che, non casualmente, sono esclusi dal gioco delle alleanze in quei paesi. Invece, al di là della destra berlusconiana – altra anomalia radicale della nostra democrazia davvero malata – perfino la sinistra l'ha a lungo corteggiata, talvolta imitandone goffamente posizioni e istinti. Il vero avversario, nel nord, è oggi la Lega. E chiunque non diviene un attivo militante anti-leghista favorirà pur indirettamente l'occupazione delle istituzioni locali da parte di un partito secessionista, estremista ed eversivo (parole davvero opportune, dopo questa vicenda di Adro).

Una manifestazione pacifica e democratica ad Adro per ricordare che anche quelle valli fanno parte della Repubblica non sarebbe la soluzione. Ma certo aiuterebbe a far sentire un po' meno soli quei cittadini di Adro che ora hanno paura di dire per i loro figli vogliono una scuola democratica, libera da assurdi simboli di partito.

L’iniziativa nata dal PD di Adro e dai giovani della provincia di Brescia si terrà ad Adro sabato 18 settembre, dalle 9:00 alle 12:00, in piazza Padre Costantino Ruggeri (ex piazza mercato).

Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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