Relazione annuale della Commissione di garanzia sullo sciopero
Si è tenuta mercoledì 13 dicembre la relazione annuale della Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Alla presenza di tante autorevoli rappresentanze del mondo istituzionale, a partire dal Presidente della Repubblica e dal presidente della Camera, politico e sindacale si è svolta la relazione del suo Presidente, il dott. Martone.
La relazione ha riferito sull’attività della Commissione nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2005 ed il 30 giugno 2006, in sostanza quindi l’ultimo anno e mezzo del Governo Berlusconi, il periodo del rinnovo di un biennio contrattuale ottenuto dopo ore di sciopero e solo con uno specifico accordo tra le parti sociali ed il Governo, quello in cui si predispose una legge finanziaria, quella ancora in vigore per i pochi giorni del 2006, che non stanziò risorse per il rinnovo del contratto quadriennale.
I numeri riferiti, 2641 proclamazioni di sciopero, tra livello nazionale e locale, sono sicuramente il segnale più palese del livello di conflittualità che nel Paese si raggiunse, in molti settori produttivi e per specifiche e diverse ragioni che attengono i diritti del lavoro, anche se poi non ci sono state astensioni dal lavoro in 1031 casi rispetto alle proclamazioni.
Gli scioperi di rilevanza nazionale sono stati 422 (596 proclamazioni cui sono seguite 174 revoche).
Di seguito i dati rilevati nei comparti contrattuali pubblici di FLC Cgil, tra scioperi nazionali e locali.
Proclamati |
Differiti |
Revocati |
|
Accademie e Conservatori |
1 |
1 |
|
Scuola |
35 |
1 |
10 |
Università |
11 |
1 |
|
Ricerca |
3 |
Quello colpisce, tanto nella immediatezza dell’ascolto della relazione quanto nella più meditata lettura del rapporto, è l’indistinta rilevazione dei dati numerici, non vengono infatti rilevate
le diversissime ragioni dei singoli settori produttivi, né le sigle delle organizzazioni sindacali che hanno indetto gli scioperi, per esempio non è dato sapere quanti sono gli scioperi indetti dal sindacalismo confederale e da quello di base, quanti dai sindacati rappresentavi nei comparti, quanti per i rinnovi contrattuali e per i contratti integrativi, quanti in relazione a riforme non accettate dal personale.
Analogamente la rilevazione non riferisce sulla quantità oraria di astensione dal lavoro, né c’è distinzione tra scioperi generali e scioperi di un’ora, né la rilevazione permette di comprendere il grado di adesione dei lavoratori per ognuno degli scioperi proclamati.
Una rilevazione così lacunosa da non consentire nessuna attenta lettura sulle dinamiche degli scioperi né sui loro effetti, al massimo permette di “sparare” qualche titolo giornalistico e un po’ di demagogia ai commentari di turno.
Roma, 15 dicembre 2006