Premio Generazioni 2007: il rapporto fra generazioni come fondamento necessario della società
Progetto Memoria dello SPI Cgil, con FLC Cgil e con l’Associazione Proteo Fare Sapere, verbale della riunione della giuria.
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Pubblichiamo di seguito il verbale della riunione della giuria che ha assegnato il Premio Generazioni 2007. Questa iniziativa nasce all’interno del Progetto Memoria dello SPI CGIL e costituisce una articolazione ambiziosa del Premio LiberEtà che si basa sulla collaborazione dello SPI con la FLC Cgil e con l’Associazione Proteo Fare Sapere.
Il premio, che consiste nella pubblicazione del lavoro presentato al concorso, è stato assegnato agli allievi della scuola elementare Pio Borri di Arezzo e della scuola media Dovizi di Bibbiena (AR) che hanno realizzato Cosa rimane della memoria, interviste, disegni, fotografie, ricordi e commenti su fatti accaduti durante la seconda guerra mondiale.
La giuria ha anche deciso di premiare altre due opere: si tratta di due video dedicati l’uno agli Anni in movimento (una ricostruzione degli avvenimenti del 68), realizzato dagli studenti dell’ Istituto di Cinematografia Roberto Rossellini di Roma, e l’altro a L’eccidio di Isoverde (accaduto durante la seconda guerra mondiale), prodotto dagli alunni dell’ Istituto Statale Pontedecimo di Genova.
Roma, 14 febbraio 2008
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VERBALE Giuria
Premio generazioni 2007
È una questione che è stata sempre fondamentale (e non solo per gli esseri umani), e che semmai oggi appare ancor più centrale: il rapporto fra le generazioni, che, da sempre, costituisce il fondamento necessario della società. Solo che i ritmi accelerati della civiltà attuale tendono a schiacciare tutti i rapporti umani in una sorta di retorica del gesto e della ripetizione di schemi formali: i giovani presuntuosi e insofferenti a qualsiasi suggestione che rompa le loro convinzioni (“bah, roba da vecchi”), gli adulti distratti e sbrigativi (“su su… abbiamo altro da pensare”), gli anziani mortificati, intimiditi o, all’opposto, sentenziosi (“ah, ai tempi miei…”). E sono situazioni che viviamo quotidianamente in casa e per strada, a scuola o al mercato. Al tempo stesso però noi sappiamo bene quanto questi atteggiamenti siano soltanto una facciata, che si sgretola quando ci sia l’occasione dell’incontro e tutti siano sullo stesso piano, a partire dal reciproco rispetto: il lavoro in bottega, una festa collettiva, le riunioni di partito, le cerimonie religiose. In tutti questi casi tra le varie generazioni si crea, necessariamente, una reciproca attenzione e fiducia, che diventa condivisione, emozione, e alla fine può diventare un risultato tangibile, un prodotto. Solo che queste occasioni bisogna pensarle, costruirle, organizzarle, creando spazi e momenti di incontro e di dialogo.
Sono queste le premesse del
Premio Generazioni, un premio che sorge all’interno del
Progetto Memoria dello SPI CGIL, e che costituisce una articolazione ambiziosa del Premio LiberEtà che si basa sulla collaborazione dello Spi con FLC e con l’Associazione PROTEO Fare Sapere. Al fondamento del premio c’è la convinzione del
presente come storia: la convinzione cioè che il presente sia il punto attuale, e perciò precario, di un processo continuo. È una prospettiva entusiasmante e sorprendente, perché nessuno dei soggetti (giovani, adulti, anziani) sa chi incontrerà e dove arriverà. Dunque niente operazione nostalgia o esaltazione del tempo passato, nessuna supponenza o insofferenza, ma una lettura critica del passato che è fondamento del presente, effettuata attraverso il dialogo e l’incontro tra generazioni.
L’edizione 2007 del premio ha visto la partecipazione convinta di scuole, associazioni, centri anziani di tutta Italia, e ognuno con le forme e le modalità più diverse: semplici dattiloscritti, disegni di bambini, video e DVD. E come sempre accade la giuria: Alba Orti, Andrea Borghesi, Tito Cortese, Marilena De Angelis, Giorgio Nardinocchi, Marcello Teodonio, Samantha Di Donato e Gabriella Romano, ha dovuto ragionare un bel po’ prima di arrivare a decidere, giacché tutti i testi apparivano in qualche modo degni di attenzione.
Diciamo anzitutto che il concorso dimostra ancora una volta la
necessità e la potenzialità di questi momenti di incontro, che peraltro, come sappiamo, già avvengono in molte scuole e comunità. Dunque l’appello che la giuria rivolge a tutte le strutture e a tutti gli addetti nei vari settori (scuole, centri anziani, associazioni) è proprio quello di favorire questi momenti, e magari di recuperare lavori che di sicuro sono stati effettuati, perché questo concorso davvero potrebbe diventare una bella e qualificata presenza culturale nella nostra società.
Fra tutti i lavori presentati la giuria ha deciso di premiare (e il premio consiste nella pubblicazione del lavoro presentato al concorso)
Cosa rimane della memoria, interviste, disegni, fotografie, ricordi e commenti effettuati dagli allievi della scuola elementare Pio Borri di Arezzo e della scuola media Dovizi di Bibbiena (AR) su fatti accaduti durante la seconda guerra mondiale. Il lavoro si è svolto lungo due anni: nel 2006 gli allievi hanno fatto i disegni tratti dai racconti degli anziani, nel 2007 hanno proceduto alle interviste e alla raccolta di fotografie. E adesso, nel 2008, vedranno finalmente la realizzazione del loro lavoro con la pubblicazione del libro!
Gli insegnanti che hanno coordinato i progetti sono: Maria Vittoria Borri, Tiziana Causarano, Alessandra Mucci, Giuliana Travi, Rosa Vetta, in collaborazione con Antonella Bacciarelli, Claudio Repek, Adriana Sensi.
La giuria ha anche deciso di premiare altre due opere: si tratta di due video dedicati l’uno agli
Anni in movimento (una ricostruzione degli avvenimenti del 68), realizzato dagli studenti dell’Istituto di Cinematografia Roberto Rossellini di Roma, e l’altro a
L’eccidio di Isoverde (accaduto durante la seconda guerra mondiale), prodotto dagli alunni dell’Istituto Statale Pontedecimo di Genova.
Il libro “ La civiltà che sudava ” vincitore dell’edizione 2006 sarà presentato alla Sala Provinciale di Pesaro il giorno 5 marzo p.v. ed il video sull’eccidio di Isoverde in occasione della conferenza di organizzazione dello Spi di Genova, il 26 febbraio 2008.
Roma, 21 gennaio 2008.
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