Epifani: “lotta alla precarietà e nuove politiche del lavoro; sospendere immediatamente la sperimentazione del decreto Moratti sul secondo ciclo”.
Epifani, sull’Unità di oggi, parla di priorità per il nuovo Governo: riordino dei conti pubblici, sviluppo dell’economia, rilancio del welfare. In primo piano i temi della scuola, del lavoro e la lotta al precariato.
Pubblichiamo alcuni passaggi dell’intervista, rilasciata al giornalista Oreste Pivetta e pubblicata oggi sul quotidiano l’Unità, nella quale il Segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani ribadisce l’urgenza dell’immediata sospensione della sperimentazione del decreto Moratti sul secondo ciclo, prevista per settembre. Nella stessa intervista Epifani torna sulla lotta al precariato, affermando che occorre riscrivere le politiche del lavoro.
D. Tra i primi traguardi indicati anche dal ministro Damiano sta il cosiddetto “superamento” della legge 30. Ci sono novità?
«La lotta alla precarietà si fa riscrivendo le politiche del lavoro, riscrivendo anche la legge Biagi. Invece vorrei segnalare al governo un altro appuntamento urgente: quello con la riforma Moratti. A settembre dovrebbe partire la sperimentazione, bocciata da tutti gli utenti della scuola. Settembre non è lontano, la sperimentazione va immediatamente sospesa».
D. Uno dei vanti del centro destra è stata la riforma delle pensioni. Un’altra riforma riformabile?
«C’è una questione aperta in materia previdenziale, quella della partenza delle nuove condizioni della previdenza integrativa, tenendo conto che una parte del pubblico impiego ne è escluso. Poi vi sarebbe la necessità di inventare il modo di dare ai lavoratori discontinui e precari una prospettiva di previdenza accettabile. Poi c’è il gradone: non ha nessun senso mantenerlo, dividendo i lavoratori sulla base dell’ora di nascita. Il gradone accelera solo la corsa alla pensione di chi è nelle condizioni di approfittarne. Piuttosto bisogna pensare a forme elastiche e volontarie di pensionamento, ad esempio una forma “metà pensione- metà lavoro”».
D. Il bonus di Maroni?
«Operazione generosa, sbagliata, a vantaggio dei redditi alti».
Roma, 23 maggio 2006