24 ottobre 2003: i numeri di uno sciopero riuscitissimo
Dai 10 milioni di lavoratori che hanno incrociato le braccia il 24 ottobre scorso è arrivato un monito deciso e inequivocabile al governo: le pensioni non si toccano e non si toccano i diritti dei lavoratori senza un confronto con le organizzazioni che li rappresentano. In questo contesto la risposta della scuola è stata altrettanto ferma e clamorosa
Dai 10 milioni di lavoratori che hanno incrociato le braccia il 24 ottobre scorso è arrivato un monito deciso e inequivocabile al governo: le pensioni non si toccano e non si toccano i diritti dei lavoratori senza un confronto con le organizzazioni che li rappresentano. In questo contesto la risposta della scuola è stata altrettanto ferma e clamorosa. Circa 450 mila lavoratori hanno scioperato, aggiungendo ai temi della finanziaria e delle pensioni le loro specificità: protesta per l'assenza di risorse per il contratto e difesa della scuola pubblica. Nella Liguria e la Toscana la protesta più convinta dei docenti, con un’adesione che supera il 67%. Importanti anche i dati dell’Emilia e della Sardegna, con una percentuale del 64%. Percentuali altissime di adesioni anche dagli ATA. Le stesse regioni citate prima figurano anche nell'elenco dei territori dove si sono registrate le adesioni più convinte di questo tipo di personale: l’Emilia, la Toscana, la Liguria, il Piemonte e la Sardegna, hanno, infatti, sfiorano un’adesione del 60%. Le province in cui è stata più alta l’adesione dei docenti allo sciopero, invece, sono state Ravenna, Massa Carrara e Firenze con percentuali superiori al 70%. Livorno è la provincia in cui è stata più forte la partecipazione degli ATA con oltre il 75% di lavoratori ad incrociare le braccia. In ben 10 città l’adesione degli ATA allo sciopero ha superato il 60%. A Novara, per finire, si è registrata l'adesione più alta, da parte dei Dirigenti scolastici, allo sciopero.
Roma, 11 novembre 2003