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Legge di bilancio 2025: sintesi delle principali misure per i settori della conoscenza

Fortemente penalizzati i lavoratori e le lavoratrici di scuola, università ricerca e AFAM

03/01/2025
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Una legge di bilancio (legge 207 del 30 dicembre-2024) che penalizza fortemente i lavoratori e le lavoratrici di scuola, università, ricerca e AFAM, non adeguando gli stipendi all’inflazione del triennio 2022/2024, introducendo la riduzione del blocco del turn over per università ricerca e AFAM, non prevedendo un piano di stabilizzazioni per il personale precario dei settori della conoscenza e disponendo tagli pesanti agli organici scuola e alle risorse per l’alta formazione e la ricerca.
Comunicato stampa.

Indice

Misure trasversali
Scuola
Università, ricerca e AFAM

Misure trasversali

La legge di bilancio 2025 di fatto congela fino al 2030 le risorse disponibili per i rinnovi dei CCNL del pubblico impiego (articolo 1 commi da 128 a 131), inchiodandoli alla presunta inflazione programmata. Oltre alla impossibilità di stabilire quale sarà il tasso di inflazione reale nei prossimi anni in un contesto economico di straordinaria incertezza, la scelta del Governo è per i lavoratori del comparto “Istruzione e Ricerca” di non procedere alla valorizzazione di settori largamente definanziati, sia rispetto alle medie europee che rispetto agli altri settori pubblici.

Sul versante fiscale viene modificato il taglio del cuneo contributivo introdotto nel 2021, trasformandolo in un bonus fino a 20.000 euro e in una detrazione aggiuntiva (pari a 1.000 euro per i redditi da 20 mila a 32 mila euro) e con decalage da 32 mila a 40 mila euro. Proprio in virtù della natura profondamente diversa dell’intervento, gli effetti sulle buste paga saranno influenzati dalle variabili individuali e quindi potranno essere valutate solo nei prossimi mesi. Gli interventi di natura fiscale oltre all’allargamento della flat tax per gli autonomi, prevedono sgravi e tagli delle imposte per le imprese, il consueto regalo alle scuole paritarie con l’incremento delle detrazioni a 1000 euro per la frequenza e una tantum di mille euro, esentasse, che viene erogato il mese successivo alla nascita/adozione (bonus bebè). In questo ambito la conferma di alcune misure come la decontribuzione al 100% per lavoratrici con almeno due figli, il bonus nido con alcune modifiche e la modifica del congedo parentale per cui i mesi di congedo parentale attualmente retribuiti al 30% passano da due a tre con retribuzione all’80%.

Anche sul versante pensionistico non vi sono novità di rilievo. Accantonati gli slogan roboanti di modifica della legge Monti-Fornero, l’unica norma specifica è la possibilità di uscita opzionale a 70 anni dei lavoratori pubblici.

Scuola

La legge di bilancio 2025 di fatto non prevede risorse aggiuntive per i rinnovi contrattuali 2022-2024 tali da ristorare le retribuzioni dalla reale perdita del potere d’acquisto nel triennio di riferimento. Solo a partire dal 2025 si prevede un misero aumento del trattamento economico accessorio che è pari ad appena lo 0,22% del monte salari. In tutto 112,1 milioni di cui 16,67 forze armate, 12,34 per la polizia di stato,13,91 per l’arma dei carabinieri, 7,82 per la guardia di finanza, 4,56 per la polizia penitenziaria e 93,7 che però vengono riservati ai soli docenti escludendo il personale ATA (204.000 unità) che garantisce, come i docenti, la funzionalità dei servizi nella scuola.

Non si incrementano le risorse per il CCNL 2022-2024, ma si prevede il finanziamento dei prossimi trienni contrattuali 2025-2027 e 2028-2030 sulla base della mera inflazione presunta per i prossimi anni. Ne deriva che per il personale della scuola i finanziamenti disponibili restano quelli già previsti che consentano di coprire appena 1/3 dell’inflazione del triennio (cioè aumenti del 6% a fronte del 18% circa di inflazione).

A partire dall’a.s. 2025/2026 si prevede una riduzione drastica della dotazione organica: 5.660 di docenti dell’organico dell’autonomia, per gli ATA il taglio di 2.174 unità è rinviato all’a.s. 2026/2027 ATA. Tali riduzioni andranno a peggiorare le già gravi condizioni in cui si svolgono le attività scuola. Tutto questo proprio mentre i progetti PNRR entrano nel vivo della loro attuazione e già le PPAA con l’attuale organico sono in grossa difficoltà nella realizzazione dei progetti assegnati. La card docenti viene estesa anche al personale supplente annuale con nomina al 31 agosto, escludendo gli oltre 140 mila docenti precari con nomina annuale al 30 giugno. Per far fronte a questo parziale allargamento della card ai docenti supplenti si prevede che il beneficio, oggi pari a 500 euro annui, possa essere ridotto. Infine viene disposta l’istituzione di un fondo di 386 milioni destinato alla valorizzazione del sistema scolastico, una cifra del tutto aleatoria e irrisoria se il fine è davvero quello preposto. 

Sintesi delle principali misure

Fondo per il contrasto della povertà alimentare a scuola (articolo 1, comma 105)

Istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per il contrasto alla povertà alimentare a scuola, con una dotazione di 500 mila euro per gli anni 2025 e 2026 e di 1 milione di euro a decorrere dallanno 2027, destinato allerogazione di contributi a favore di nuclei familiari che a causa di condizioni oggettive di impoverimento durante lanno scolastico non riescano a provvedere al pagamento delle rette previste per la fruizione del servizio di ristorazione scolastica nella scuola primaria. Con successivo decreto del Ministero del Lavoro emanato di concerto con MIM e MEF saranno stabiliti i criteri di riparto del Fondo.
Alla copertura degli oneri, il fondo di cui all’articolo 121, comma 2, è ridotto di 0,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 e di 1 milione di euro a decorrere dall’anno 2027
Il nostro giudizio. Un misero intervento a fronte di un tema, come quello del diritto allo studio, che avrebbe bisogno di investimenti strutturali e di investimenti molto più consistenti.

Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (articolo 1, comma 123)

Stanziati 93,7 milioni di euro su base annua a partire dal 2025 ad incremento del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMOF) finalizzato al riconoscimento dei trattamenti accessori del personale docente.
Il nostro giudizio. Stanziamento assolutamente insufficiente a riconoscere quantità e qualità del lavoro svolto dai docenti italiani che continuano ad avere, a parità di prestazioni e di titolo di studio, retribuzioni molto al di sotto della media europea. Resta immotivatamente escluso il personale Ata

Istituzione del fondo per il sostegno alle attività educative formali e non formali (articolo 1, commi da 213 a 216)

Istituito il Fondo per il sostegno alle attività educative formali e non formali con una dotazione pari a 3 milioni di euro per lanno 2025, 3,5 milioni di euro per lanno 2026 e 4 milioni di euro per lanno 2027 destinato al finanziamento delle iniziative dei comuni, da realizzare anche in collaborazione con enti pubblici e privati, ovvero con le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, anche promuovendo le comunità educanti.
Ai suddetti oneri, pari a 1 milione di euro annui per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, si provvede mediante riduzione del Fondo per far fronte a esigenze indifferibili, come rifinanziato dallarticolo 121, comma 2.
Il nostro giudizio. Il principio di corresponsabilità educativa sotteso a questo provvedimento, che riconosce il ruolo di tutti i soggetti che operano con bambine, bambini e adolescenti, pur condivisibile, non può sopperire alla ristrettezza delle risorse assegnate alla scuola che rappresenta la principale agenzia educativa, listituzione a cui la Costituzione affida la formazione delle nuove generazioni e necessita di strumenti per implementare la propria offerta formativa dal suo interno prima e più che interventi dallesterno.

Iniziative volte al sostegno dellattività sportiva agonistica svolte dagli studenti della scuola secondaria di secondo grado (articolo 1, commi da 254-260)

Istituito il Programma studente-atleta”, realizzato dalle istituzioni scolastiche al fine di permettere agli studenti-atleti, individuati sulla base dei requisiti stabiliti dal Ministero dellistruzione e del merito in accordo con il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), il Comitato italiano paralimpico (CIP) e Sport e salute Spa, ed iscritti alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione, di conciliare limpegno agonistico con quello scolastico. Reca la disciplina di dettaglio delle modalità di strutturazione del programma. Riconosce allo studente membro del Programma studente-atleta e di un Corpo Sportivo delle Forze Armate o delle Forze dellOrdine, o che sia qualificato come «atleta di interesse nazionale», il diritto a ricevere una borsa di studio, erogata da Sport e salute S.p.A. A tal fine è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro a decorrere dallanno 2025, la cui copertura è posta a valere sul Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano.
Il nostro giudizio. Condivisibile il sostegno agli studenti atleti, si rileva complessivamente linsufficiente investimento in strutture scolastiche (palestre) e in tempo scuola riservati allimplementazione dellattività sportiva per tutte e per tutti.

Fondo per il servizio di sostegno psicologico a favore delle studentesse e degli studenti (articolo 1, commi da 345 a 347)

Istituito il Fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore delle studentesse e degli studenti, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2025 e 18,5 milioni di euro a decorrere dal 2026, per lattivazione, in via sperimentale, di presìdi territoriali di esperti psicologi a supporto delle istituzioni scolastiche, finalizzati a fornire il servizio di sostegno psicologico alle studentesse e agli studenti, al fine di favorire lo sviluppo e la formazione della personalità degli stessi nonché di prevenire fattori di rischio o situazioni di disagio, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie.
Allonere pari a 10 milioni di euro per l’anno 2025 e a 18,5 milioni di euro a decorrere dal 2026 si provvede mediante riduzione del Fondo esigenze indifferibili di cui allarticolo 121, comma 2.
Il nostro giudizio. Le risorse previste sono del tutto insufficienti per garantire reale efficacia allintervento dello psicologo scolastico. Risulta opportuna la scelta di istituire i servizi dedicati al supporto psicologico, inquadrati nel SSN, ma a condizione che questo operi in stretta connessione con i consigli di classe e i collegi docenti, piuttosto che con USR o Dirigenti scolastici, si teme, infatti, la difficoltà di costruire attività sinergiche tra gli interventi dello specialista esterno e la programmazione degli organi collegiali.

Disposizioni in materia di valorizzazione del sistema scolastico (articolo 1, comma 565)

Istituito nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione e del merito il fondo per la valorizzazione del sistema scolastico, con una dotazione pari a un importo di 122 milioni di euro per l’anno 2025, 189 milioni di euro per l’anno 2026 e 75 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.
Il nostro giudizio.  Stanziamenti assolutamente insufficienti se l’obiettivo è quello di valorizzare il sistema scolastico specie se si considera l’elevato numero degli addetti oltre 1.200.000 e la diffusione dei punti di erogazione del servizio oltre 40.000 sedi scolastiche.

Fondo per la promozione dei campus della filiera formativa tecnologico-professionale (articolo 1, comma 566)

Incrementato il Fondo per la promozione dei campus della filiera formativa tecnologico-professionale, la dotazione di 15 milioni per il 2026 e prevedendo che le risorse del citato Fondo siano utilizzate non solo per la progettazione, ma anche per la realizzazione degli interventi infrastrutturali correlati agli accordi istitutivi dei campus. Ai fini dellassegnazione delle risorse, le candidature dovranno prevedere la partecipazione degli ITS Academy, delle università o delle istituzioni AFAM, e di altri soggetti privati finanziatori, e devono indicare la disponibilità dellarea ove realizzare i medesimi interventi. Statuisce, infine, che la valutazione delle candidature sia effettuata da parte di una commissione paritetica costituita dal Ministero dellistruzione e del merito. Conseguentemente: Alla tabella B voce Ministero dellistruzione e del merito” 2026: -15.000.000.
Il nostro giudizio. Si conferma la volontà del governo Meloni e del Ministro Valditara di sostenere una forzata promozione della filiera formativa tecnologico-professionale, implementando di 15 milioni le risorse già previste per la progettazione e la realizzazione degli interventi infrastrutturali correlati agli accordi istitutivi dei campus. Si rileva che, al momento, non si registra una significativa condivisione di questo progetto bandiera da parte della comunità educante, che per lo scorso anno scolastico ha registrato ridotte adesioni delle scuole ed ancor meno iscrizioni di studenti. Si tratta, pertanto, di allocazione di risorse che verranno utilizzate proprio ai fini di diffondere un modello quadriennale di istruzione secondaria, storicamente rifiutato dalle scuole. Si ribadisce la netta contrarietà della CGIL al modello culturale sotteso a questa proposta, tendente a piegare la funzione formativa generale del sistema di istruzione alle esigenze del sistema delle imprese.

Incremento della dotazione dei posti di sostegno nell’ambito dellorganico dell’autonomia (articolo 1, comma 567)

Incrementa la dotazione dell’organico di sostegno di 2.000 posti di cui 1.866 a decorrere dallanno scolastico 2025-2026 e 134 a decorrere dallanno scolastico 2026-2027.
Ai relativi oneri pari a 24,99 milioni di euro per lanno 2025, a 87,50 milioni di euro per lanno 2026, a 89,17 milioni di euro per lanno 2027, a 88,98 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2031, a 91,72 milioni di euro per lanno 2032, a 92,97 milioni di euro per lanno 2034 e a 93,05 milioni di euro annui a decorrere dal 2034, si provvede quanto a 24,99 milioni di euro per lanno 2025 e a 75 milioni di euro annui a decorrere dal 2026 mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per la valorizzazione del sistema scolastico istituito dal comma 1 del medesimo articolo 84 del disegno di legge in esame e quanto a 12,5 milioni di euro per lanno 2026, a 14,17 milioni di euro per lanno 2027, a 13,98 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2028 al 2031, a 16,72 milioni di euro per lanno 2032, a 17,97 milioni di euro per lanno 2033 e a 18,05 milioni di euro annui a decorrere dal 2034 mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica.
Il nostro giudizio. Il provvedimento risulta del tutto irrilevante rispetto alla necessità di dare stabilità al sistema e continuità ai processi di inclusione scolastica. Alla luce dei circa 120.000 posti in deroga assegnati ogni anno, la stabilizzazione di 2.000 docenti di sostegno in due anni rappresenta un malcelato tentativo di distrarre lopinione pubblica, il mondo della scuola, le famiglie degli alunni con disabilità dallincapacità di effettuare interventi strutturali di qualificazione e di valorizzazione del personale, a partire dallimplementazione e dal finanziamento dei percorsi di specializzazione.

Reclutamento di personale non dirigenziale da inquadrare nell’Area dei funzionari del Ministero dellistruzione e del merito (articolo 1, commi 568 e 569)

Autorizzato il Ministero dellistruzione e del merito a bandire un concorso pubblico per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato, a decorrere dal 2025, di 101 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nell’Area dei funzionari, posizione economica F1, del comparto Funzioni centrali, da destinarsi agli Uffici scolastici regionali. Agli oneri derivanti, pari a 1.860.208 per l’anno 2025 e a 4.980.622 annui a decorrere dal 2026, si provvede quanto a euro 1.860.208 per lanno 2025, mediante utilizzo delle risorse di cui allarticolo 2, comma 3, del decreto-legge n. 126 del 2019, quanto a euro 4.832.194 per lanno 2027 e a euro 1.832.203 annui a decorrere dallanno 2028, mediante corrispondente riduzione delle risorse del Fondo La Buona Scuola” per il miglioramento e la valorizzazione dell’istruzione scolastica, e quanto ad euro 3.148.419 a decorrere dall’anno 2028, mediante riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui allarticolo 4 della legge n. 440 del 1997. Conseguentemente, alla tabella A, voce: Ministero dellistruzione e del merito: 2026: - 4.980.622 2027: - 148.428.
Il nostro giudizio Positiva lassunzione di funzionari per rafforzare le dotazioni organiche degli uffici scolastici territoriali. Discutibile il fatto che si utilizzino risorse destinate alla scuola.

Contributo in favore delle scuole paritarie (articolo 1, commi 570 e 571)

Incremento di 50 milioni di euro per lanno 2025 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026 del contributo in favore delle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Conseguentemente: Ai relativi oneri, pari a 50 milioni di euro per il 2025 e 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2026, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, come rifinanziato dallarticolo 121, comma 2.
Il nostro giudizio. Si conferma la volontà del governo Meloni e del Ministro Valditara di sostenere le scuole paritarie senza prima provvedere a garantire le risorse essenziali per il funzionamento delle scuole dello stato, che vengono lasciate, per quanto riguarda il sostegno agli alunni con disabilità, nella peggiore condizione di precarietà e nella grave carenza di docenti specializzati.

Carta del docente (articolo 1, commi 572-574)

Estesa la card docenti al personale supplente con contratto al 31 agosto. Con successivo D.M. saranno definiti i criteri e le modalità di assegnazione delle risorse, compreso l’importo annuale della stessa.
Il nostro giudizio. Misura assolutamente parziale dal momento che esclude un numero assai rilevante di docenti precari, oltre 140 mila, nominati sull’organico di fatto. Molto negativo il fatto che si preveda la possibilità di rimodulare (al ribasso) l’attuale beneficio di 500 euro.

Promozione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (articolo 1, commi 575 e 576)

Incrementato di 2 milioni di euro a decorrere dallanno 2025 il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità al fine di realizzare le iniziative previste nellambito della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM). Conseguentemente Ai relativi oneri, pari a 2 milioni di euro dallanno 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, come rifinanziato dallarticolo 121, comma 2.
Il nostro giudizio. Il provvedimento risulta del tutto insufficiente rispetto alla necessità di investire sul tema delle pari opportunità creando reali condizioni di accesso alle materie STEM. Si tratta di realizzare iniziative previste nellambito della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), ovvero di attività spot con parziale, volontaria e localizzata implementazione delle ore di lezione, in qualche caso finalizzata al potenziamento personalizzato delle studentesse e degli studenti già orientati allo studio delle discipline STEM. Occorrerebbe un più generale investimento relativo alle aree scientifiche con implementazione del tempo scuola e delle attività laboratoriali per tutte e tutti, a partire dalla restituzione dellorganico tagliato nella secondaria di secondo grado dai provvedimenti Gelmini.

Misure in materia di salute sessuale e educazione sessuale e affettiva (articolo 1, comma 578)

Incrementato di 500.000 euro per l’anno 2025 il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità al fine di promuovere nei piani triennali dell’offerta formativa (PTOF) interventi educativi e corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva. Conseguentemente Ai relativi oneri, pari a 500.000 euro annui a decorrere dal 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, come rifinanziato dallarticolo 121, comma 2
Il nostro giudizio. Si tratta di un primo segnale importante, anche se in misura ancora insufficiente, che risponde a un bisogno reale manifestato anche dalle associazioni delle studentesse e degli studenti. È necessario che per lattuazione degli interventi venga sempre riconosciuta alle scuole la funzione progettuale.

Tagli agli organici docenti e ATA (articolo 1, comma 828)

Prevista la riduzione di 5.660 posti della dotazione organica dei docenti con decorrenza dall’anno scolastico 2025/2026. Demandato ad un decreto del Ministro dellistruzione e del merito da adottare entro il 15 febbraio 2025 la revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale Ata della scuola, in modo da conseguire una riduzione nel numero dei posti pari a 2.174 unità. Tale riduzione deve essere conseguita non a decorrere dallanno scolastico 2025/2026 ma a decorrere dallanno scolastico 2026/2027.
Il nostro giudizio. Il governo fa un piccolo passo avanti: rinviare di un anno i tagli programmati sugli organici Ata, mentre rimangono confermati i tagli del personale docente. Una specie di retromarcia del Ministro frutto delliniziativa della nostra organizzazione che ha indetto ben due scioperi e programmato diverse manifestazioni territoriali per contrastare queste politiche scellerate. Continueremo a batterci per ottenere il ritiro definitivo dei tagli agli organici docenti e Ata.

Università, ricerca e AFAM

La legge di bilancio 2025 conferma il trend di riduzione di investimenti al settore Università e Ricerca. A parte lo stanziamento di 9 milioni di euro finalizzato alla stabilizzazione dei ricercatori del CNR, ottenuto grazie alla mobilitazione del personale e lo slittamento di un anno del blocco del turn over per i ricercatori di Università e EPR, mancano le risorse necessarie a mantenere la già difficile e penalizzante situazione attuale, oltre a quelle necessarie per un piano di reclutamento, ormai indispensabile in questi settori, falcidiati dalla precarizzazione dei contratti di lavoro e da tagli alle risorse che ci allontanano sempre più dagli standard europei.
Manca inoltre lo stanziamento di risorse adeguate per il rinnovo del contratto 2022-2024, che si attestano al 6% a fronte di una inflazione pari al 18%, determinandosi così una situazione insostenibile con una forte perdita del potere d’acquisto dei salari dei lavoratori di questo comparto, che da anni già si trovano in condizioni di sofferenza economica.

Infine, la riduzione delle risorse al MUR inevitabilmente si tradurrà in una riduzione ai finanziamenti degli Atenei, degli EPR e delle istituzioni AFAM, una scure che si abbatterà sui bilanci delle istituzioni che già ora si trovano in una situazione di grave difficoltà.

Sintesi delle principali misure

Risorse per assunzione ricercatori CNR (articolo 1 comma 591)

Al Consiglio nazionale delle ricerche vengono attribuiti 9 milioni di euro per l’anno 2025, di 12,5 milioni di euro per l’anno 2026 e di 10,5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027, per l’assunzione di ricercatori, tecnologi, tecnici e personale amministrativo in possesso dei requisiti di cui all’articolo 20, commi 1 e 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75.
Il nostro giudizio. Un importante risultato ottenuto grazie alla mobilitazione in atto al CNR, supportata dalla nostra organizzazione, anche se le risorse messe a disposizione, frutto dell’impegno delle sole forze di opposizione, non sono adeguate al raggiungimento dell’obiettivo della stabilizzazione dei precari aventi i requisiti. Questo tema, aldilà della specifica situazione del CNR è di grande importanza, considerato anche che il numero dei ricercatori nel nostro Paese è molto basso se raffrontato nel contesto internazionale, inoltre la precarizzazione del lavoro di ricerca è arrivata a toccare soglie molto alte sia in termini di ampiezza che di stagnazione del fenomeno. Un piano straordinario di stabilizzazione e reclutamento per ricercatori e tecnologi negli enti pubblici di ricerca non è più rinviabile.

Blocco del turn over (articolo 1 commi 825-826)

Per i ricercatori universitari il blocco del turn over nella misura del 75% è fissato a partire dall’anno 2026, mentre rimane fissata al 100% la facoltà assunzionale per l’anno 2025. Inoltre, per l’anno 2026 e non più per l’anno 2025 gli enti e gli istituti di ricerca possono procedere ad assunzioni di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato nei limiti della spesa determinata dell’ordinamento vigente ridotta di un importo pari al 25% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente. Per le istituzioni AFAM per l’anno accademico 25/26 il turn over del personale è pari al 75% dei risparmi derivanti dalle cessazioni dell’anno accademico precedente.
Il nostro giudizio. La deroga di un anno al blocco delle assunzioni nelle università non risolve il grave sottodimensionamento del personale delle Università e degli Enti di ricerca (mancano 40.000 docenti per avere il rapporto docenti/studenti nella media dei Paesi UE e sono circa 30.000 i lavoratori precari della ricerca fra Università e EPR). È di cruciale importanza la possibilità di assumere giovani professionalità, anche per contrastare la “fuga di cervelli” e per rendere strutturali le ricerche avviate con i progetti finanziati dal PNRR. Molto grave il mantenimento della riduzione del turn over nei Conservatori e Accademie in relazione al processo di stabilizzazioni del personale precario.

Riduzioni delle dotazioni finanziarie delle spese dei ministeri (articolo 1 comma 870)

Ai fini del raggiungimento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, vengono previste riduzioni di spesa per il Ministero dell’Università e Ricerca.
Il nostro giudizio. Si conferma e si incrementa il progressivo definanziamento deciso dal governo riguardo al settore dell’università e della ricerca e dell’AFAM. Le riduzioni di spesa previste per il Ministero, con tutta probabilità, si riverseranno di nuovo sullo stanziamento del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e presumibilmente anche sul Fondo Ordinario per gli Enti e le Istituzioni di Ricerca (FOE) mettendo a rischio la tenuta del sistema nazionale dell’alta formazione.

Potenziamento dei servizi e le iniziative in favore degli studenti nelle istituzioni AFAM (articolo 1 comma 577)

Al fine di potenziare i servizi e le iniziative in favore degli studenti con disabilità, degli studenti con invalidità superiore al 66 per cento e degli studenti con certificazione di disturbo specifico dell’apprendimento, a decorrere dal 2025, le risorse destinate al funzionamento amministrativo e alle attività didattiche delle Istituzioni AFAM sono incrementate di 500.000 euro annui.
Il nostro giudizio. Si tratta di una disposizione sicuramente positiva che prosegue nel solco della progressiva implementazione anche nell’AFAM dei servizi per gli studenti e le studentesse in particolari situazioni personali, aspetto che era stato per decenni totalmente ignorato dal legislatore.

Turn over nelle istituzioni AFAM (articolo 1 comma 827)

Viene imposto anche alle istituzioni AFAM per l’a.a. 2025/26 un taglio del 25% del budget assunzionale calcolato sui risparmi derivanti dalle cessazioni dal servizio dell’anno accademico precedente.
Il nostro giudizio. Erano molto attese le scelte del MUR dopo il completamento di tutte le disposizioni attuative approvate negli scorsi anni e che hanno determinato una significativa crescita in termini di investimenti. Le attese non solo sono andate deluse, ma sono previsti tagli senza precedenti: - 43,67 milioni di euro nel triennio 2025–2027 per interventi di edilizia e acquisizione di attrezzature, - 5,25 milioni di euro nel triennio per il funzionamento amministrativo, - 3,114 milioni di euro nell’a.a. 2025/2026 delle risorse relative al budget assunzionale in concomitanza con l’avvio del nuovo reclutamento. Si tratta di scelte totalmente insensate alla luce del forte e stabile incremento degli studenti iscritti ai corsi erogati da queste istituzioni.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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