La CGIL aderisce a "One billion rising revolution" il 14 febbraio
Scendiamo in piazza insieme alle donne di ogni parte del mondo, per dire no ancora una volta alla violenza e sì ad una piena cittadinanza.
da www.cgil.it
La CGIL come ogni anno aderisce al "One billion rising revolution", l’happening mondiale del 14 febbraio, contro la violenza di genere, lanciato nel 2013 dalla scrittrice e regista Eve Ensler, come "un movimento globale, una rivoluzione che comincia dal corpo".
Una rivoluzione che parte anche dalla rivendicazione dello spazio pubblico, perché sia chiaro a tutti che la democrazia e la civiltà passano per la libertà delle donne. Libertà, troppo spesso terreno di speculazione politica o razzista.
In Italia quest’anno l’attenzione si concentrerà su chi vive una condizione di paura ed emarginazione come le donne migranti, che costrette ad abbandonare il loro paese per sfuggire a guerre e condizioni di vita inaccettabili, subiscono violenza fisica e psicologica durante i loro lunghi e dolorosi spostamenti.
La violenza è un dato di fatto, a ogni latitudine, è una profonda ferita sociale, che continua ad essere sottovalutata nella percezione ancora troppo diffusa che riguardi solo chi la fa e chi la riceve. Invece riguarda tutti.
La paghiamo anche tutti: in Italia costa 17 miliardi, secondo l’unica ricerca fatta nel nostro Paese che ha fatto una stima tra costi diretti (salute, farmaci, giustizia, legali, ecc.), e indiretti (legati alla mancata produttività). E riguarda un numero impressionante di donne, di ogni età e classe sociale: sono circa 7 milioni, secondo l’ultima indagine Istat, le donne che hanno subito nel corso della vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, a casa, in strada, nei luoghi di lavoro.
I femminicidi, seppure così spaventosamente frequenti - uno ogni tre giorni - sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che nonostante sia così esteso non viene arginato. Si tratta di crimini contro l’umanità che esigono risposte dalla politica, con azioni coordinate e non con strategie parziali e disomogenee, come è avvenuto per l’erogazione dei fondi (previsti dalla L. 119/2013) a favore di centri antiviolenza e case rifugio. Molti dei quali strangolati dalle difficoltà economiche stanno chiudendo.
Complessivamente assistiamo ad una politica di disinvestimento, in termini di risorse finanziarie e umane attivate per prevenire la violenza e tutelare la vita delle donne, alle prese con diverse forme di discriminazioni durante la loro vita.
Il "One billion rising" è un invito ad agire e a reagire, il 14 febbraio scendiamo in piazza insieme alle donne di ogni parte del mondo, per dire no ancora una volta alla violenza e si ad una piena cittadinanza.
- Per vedere l’elenco degli eventi italiani clicca qui
- Per vedere il video ufficiale degli eventi italiani del 2015 clicca qui
- Per vedere il video promozionale 2016 clicca qui
- Per maggiori informazioni e per aderire alla campagna: www.onebillionrising.
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