Apprendimento permanente: quadro europeo delle qualifiche
Raccomandazioni del Parlamento europeo e del Consiglio in merito alla costituzione di un Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) per l’apprendimento per tutto l’arco della vita
Formazione continua, percorsi integrati.
Il problema della certificazione delle competenze acquisite in percorsi anche non formali è alla base del progetto europeo ”Education and Training 2010” a cui hanno partecipato 32 Paesi.
I Paesi interessati hanno svolto una propria consultazione nazionale, che avrebbe dovuto coinvolgere esperti ed attori interessati allo sviluppo del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) a livello nazionale (versione francese).
Il progetto si propone di creare un quadro europeo che permetta ai sistemi di qualifiche valide a livello nazionale o settoriale di porsi reciprocamente in relazione, in modo da facilitare il riconoscimento delle qualifiche stesse in Europa e facilitare la mobilità dei lavoratori.
L’ipotesi è di strutturare i risultati dell’apprendimento su otto livelli, dall’istruzione di base fino ai titoli post laurea.
A questo scopo si sarebbero dovuti istituire tavoli nazionali con la presenza anche delle Parti Sociali. Ma durante l’”era morattiana” il tavolo nazionale italiano non si è mai espresso in merito, nè si conoscono le indicazioni fornite all’epoca dal nostro governo.
La Commissione Europea ha quindi elaborato una Bozza che ha inviato nei giorni scorsi al Consiglio e al Parlamento Europeo.
Da un’analisi del documento si evince che i livelli individuati fanno riferimento ai risultati dell’apprendimento, declinati in termini di conoscenza, abilità e competenze.
L’obiettivo non è solo quello di facilitare la corrispondenza delle qualifiche tra i diversi sistemi ma anche di maggiore trasparenza e comparabilità delle stesse.
Le raccomandazioni invitano quindi gli stati membri ad usare l’EQF come strumento di riferimento, per confrontare i livelli delle qualifiche e le certificazioni corrispondenti.
Inoltre è individuata la data del 2009 quale termine per rapportare il sistema nazionale delle qualifiche all’EQF.
Queste indicazioni arrivano nel momento in cui anche a livello nazionale è viva la discussione sulla trasparenza delle certificazioni e la loro spendibilità.
E’ auspicabile che l’impegno profuso in questi giorni dal MPI sulla definizione e riconoscimento a livello nazionale di 14 figure professionali per il rilascio della certificazione a conclusione dei percorsi sperimentali triennali, tenga conto delle indicazioni europee.
Roma, 5 ottobre 2006
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