Una scuola alla fine del mondo
Fare scuola a 62 gradi di latitudine sud non è cosa da tutti. L’esperienza di 7 bambini e 2 insegnanti.
C’era una volta una scuola così a sud, ma così a sud che era più a sud del Polo Sud. Potrebbe cominciare così, parafrasando un vecchio film, il racconto dell’esperienza unica che riguarda sette alunne e alunni, fra i 6 e i 14 anni, e due insegnanti che frequentano la scuola più meridionale del mondo.
La scuola è la F50 di Villa de las Estrellas, sull’Isola di Re Giorgio, in piena Antartide cilena. La scuola è sorta 21 anni fa come supporto a una base aerea cilena ed ha visto passare un centinaio di alunni e almeno 20 insegnanti. Il concorso per accedere all’insegnamento in un posto del genere è particolare, sia dal punto di vista delle qualità fisiche ( a temperatura media annua è –5°) che professionali (si tratta di pluriclassi ad educazione personalizzata e la conoscenza di Internet è decisiva), ma l’esperienza, possiamo crederlo, è unica al mondo.
Lo stesso vale per i ragazzi: a parte gli aspetti più teorici dell’apprendimento e il molto lavoro su internet, si cerca di sfruttare l’unicità di questa esperienza dal punto di vista geologico e zoologico. Le relazioni sono limitate con i pochi coetanei e con gli adulti presenti nella base.
Uscite ed escursioni sono condizionate dalle condizioni atmosferiche: visite alle “pinguineras” o ai ghiacciai, qualche volo con i piccoli aeroplani nelle basi “vicine” o a seguire le rotte di foche e balene. Qualche ricaduta psicologica per la mancanza di luce nell’inverno antartico e una lunga preparazione al rientro, dove troveranno classi più grosse e un apprendimento non personalizzato. Per il resto il tempo per studiare certamente non manca.
Roma, 25 maggio 2006