Spagna: Prime reazioni alla nuova riforma della scuola.
Spagna - Aprile 2005
Quali sono state le prime reazioni al nuovo progetto di legge socialista sulla scuola spagnola?Passato all’opposizione il Partido Popular di Aznar si trova ora a esercitare il suo diritto di critica sul nuovo disegno di legge, che drasticamente giudica niente meno che un ritorno alla vecchia Logse. Le sue motivazioni ricalcano naturalmente le misure recentemente contenute nella sua Ley de Calidad.
Sulla prima infanzia sostiene il ruolo di comunità locali e aziende nella istituzione di asili infantili, mentre per il periodo da 3 a 6 anni insiste sugli aspetti di preparazione prescolare. Nell’educazione primaria sostiene la necessità di due valutazioni nazionali esterne, una alla fine dei primi tre anni e una al termine dei secondi tre. Per l’educazione secondaria pur mantenendo i tre percorsi sostiene che però il titolo finale potrebbe essere comune, manterrebbe la bocciatura con solo due insufficienze, ma attenuata da “esami di riparazione” a giugno e a settembre e insiste sill’esame finale del percorso liceale.
Insiste anche sull’insegnamento obbligatorio della religione riservando la possibilità di scelta a un’opzione tra insegnamento confessionale e insegnamento non confessionale. Sulla carriera professionale vorrebbe approfondirne la portata, riconoscere il lavoro di tutoraggio e ridurre le ore di lezione ai docenti con più di 55 anni. Pur proclamandosi favorevole ad una gestione collegiale degli istituti scolastici, ritiene però che i capi di istituto non debbano essere più eletti, ma nominati dall’amministrazione. Più articolate invece le posizioni nel campo sindacale e in quelle dell’associazionismo scolastico.
La Federazione degli insegnanti delle Comisiones Obreras l’ha qualificata “una legge di tutti” ma ha messo l’accento sugli aspetti finanziari e sulle condizioni di lavoro.Anche la Fete-Ugt ha lamentato la mancanza di concretezza sugli aspetti lavorativi, sebbene abbia considerato la legge positiva dal punto di vista delle misure educative.Il sindacato Uso considera invece che il “contro-progetto” abbia finalità più politiche che educative.L’Anpe, sindacato di destra, ha chiesto un periodo di riflessione per confezionare una legge in grado di durare nel tempo.Anche l’altro sindacato conservatore, Csi-Csif, ha espresso critiche: in particolare sul fatto che si avalli la possibilità di bocciare con tre insufficienze.
Ha però condiviso l’ipotesi di un miglioramento di carriera per i cattedratici ( personale docente con un alto livello di anzianità).Soddisfatta la confederazione laica dei genitori Ceapa, la quale però chiede che l’insegnamento della religione venga collocato al di fuori dell’orario scolastico.Al contrario la cattolica Concapa considera il progetto molto mediocre e non in grado di risolvere il problema dell’insuccesso scolastico.Sulla stessa linea la Federaciòn de los Religiosos de l’Ensenanza (Fere) che ha espresso la preoccupazione per passaggi che rappresenterebbero un grave arretramento per le garanzie di libertà dell’insegnamento.Radicalmente critico anche il Sindicato de los Estudiantes, che chiede che il governo elabori un nuovo progetto perché la Loe non corrisponderebbe alle esigenze degli alunni.
Roma, 16 aprile 2005