Sistema educativo in uno stato disastroso.
Russia, Aprile 2001
Aprile
Sistema educativo in uno stato disastroso. Il 22 febbraio i sindacati russi degli insegnanti hanno organizzato l'ennesima giornata di lotta a livello di tutta la Federazione russa. Dal 1995 questa è l'undicesima volta che i docenti russi scendono in sciopero in tutto il paese, senza contare i numerosi scioperi regionali. Come effetto del generale abbassamento del livello di vita della popolazione il 90% dei ragazzi russi in età scolare ha problemi di salute legati all'alimentazione difettosa sia a casa che nelle mense scolastiche. Tre milioni sono i ragazzi che non frequentano più la scuola o che lo fanno solo in modo occasionale, senza contare il loro reclutamento nella malavita e nella prostituzione. Per quanto riguarda gli insegnanti il loro salario medio ammonta 35 dollari al mese, qunado viene loro erogato: vi sono molti arretrati non pagati tra il 1996 e il 1999. Nelle aree rurali gli insegnanti ricorrono alla coltivazione di piccoli appezzamenti per sfamarsi. Il lavoro nella scuola, insieme a quello nella sanità è il peggio considerato ed il peggio pagato. Tuttavia gli insegnanti rimangono una delle categorie più sindacalizzate: il Sindacato dell'educazione e della scienza conta cinque milioni di aderenti.
Protesta degli insegnanti per salari migliori. Un movimento rivendicativo per chiedere miglioramenti salariali si è sviluppato nella seconda metà di febbraio nelle regioni orientali della Russia. Scioperi e interruzioni delle attività scolastiche hanno riguardato la regione tra Primorie e gli Altai, nel sud della Siberia, dove hanno manifestato 22.000 docenti, e e la Cita, sempre in Siberia, dove hanno manifestato in 40.000. "Neppure nell'immediato dopoguerra gli insegnati vivevano in queste condizioni " ha detto Vladimir Yakovlev, presidente del Sindacato dei professori e degli scienziati, che rimprovera a Putin di essersi dimenticato degli insegnanti, nonostante un andamento dell'economia relativamente buono. I docenti russi ricevono uno stipendio mensile di 1.300 rubli (circa 80.000 lire), di cui chiedono il raddoppio
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