Serbia. Sciopero dei lavoratori della scuola per migliori salari
Iniziato lunedì scorso, lo sciopero, indetto unitariamente dai tre sindacati serbi dell’educazione, ha coinvolto più dei due terzi delle scuole primarie e secondarie.
La ragione principale dello sciopero, consistente nella riduzione – consentita dalle legge locali – della riduzione dell’orario di lezioni da 45 a 30 minuti – è il rifiuto dei rappresentanti del Governo di avviare un serio dialogo sociale con le organizzazioni sindacali sulle questioni salariali. Secondo quanto definito nel Contratto collettivo, il governo serbo è obbligato a trovare un accordo sugli elementi basilari dei salari e sulla correzione dei coefficienti per il prossimo anno entro il 15 novembre dell’anno corrente, prima dell’approvazione del budget finanziario 2008. La proposta del Governo è di un incremento pari al solo 5% dal settembre 2008, mentre i sindacati richiedono l’innalzamento dei coefficienti per il personale non docente, l’aumento del salario base del 20% da realizzare in tre tranche, in modo da consentire il mantenimento del reale potere d’acquisto dei salari.
Lo scioperò proseguirà fino all’ottenimento completo delle richieste; in caso contrario l’intenzione è di radicalizzare la lotta fino alla totale interruzione del lavoro. La FLC Cgil ha inviato una lettera di solidarietà alla lotta dei lavoratori della scuola della Serbia.
Roma, 22 novembre 2007
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