Pubblicato il documento di sintesi del dibattito sulla scuola.
Francia, Aprile 2004
Aprile
Pubblicato il documento di sintesi del dibattito sulla scuola. “ Lo specchio del dibattito”, in questo modo la commissione Thélot ha intitolato la sintesi delle 26mila riunioni pubbliche tenutesi tra novembre e gennaio scorsi. La lettura della sintesi a partire dalle questioni iniziali sulle missioni della scuola, gli esiti degli alunni ed il miglioramento del funzionamento, mostra una reale preoccupazione di presentare tutte le posizioni senza previlegiarne alcuna.
I valori della scuola sono fortemente affermati: laicità, uguaglianza, gratuità e ostilità a tutte le visioni strettamente economiciste, a tutte le mercificazioni e al rafforzamento del decentramento. Così pure è rigettata l’ipotesi dell’aumento dell’autonomia scolastica e del potere dei capi d’istituto.
Rispetto al problema di definire una “cultura comune per tutti”, non ci sono proposte di merito, ma si criticano sia l’ipotesi di uno zoccolo di conoscenze limitate sia il loro sparpagliamento. Mentre da tutte le parti si grida alla fine del collegio unico, la sintesi è molto chiara: “ in modo quasi unanime, i partecipanti al dibattito non augurano per niente di modificare il principio del collegio unico per tutti”.Solo il 25% degli insegnanti si dice favorevole a classi di livello; ma la scelta dell’eterogeneità è legata anche alla richiesta di limitare il numero di alunni per classe, di sviluppare l’aiuto individuale e rivedere i programmi. Per il settore professionale, la sua rivalutazione va di pari passo con la rivalutazione dei mestieri in termini di immagine, salari, evoluzione professionale. Si auspica un aumento delle passerelle tra licei generali, tecnologici e professionali e del proseguimento degli studi negli istituti universitari di tecnologia e nelle sezioni di tecnico-superiore. Plebiscitario il giudizio sul valore nazionale e l’utilità sociale del baccalaureato.
Sul fronte del controllo, il rapporto segnala un'opposizione feroce all’introduzione di forme di controllo continuo durante la formazione, che siano pratiche da esaminatori esterni. Curiosamente, i genitori giudicano più positivamente degli insegnanti la ripetenza delle classi.
Per quanto riguarda l’orientamento, è molto forte la richiesta della presenza delle figure dei consiglieri psicologici e si esprime una forte richiesta di collegamenti tra licei ed insegnamento superiore.
Il tema della rimotivazione degli alunni non esce da richieste abbastanza consolidate: riduzione del numero di alunni, una giornata scolastica meno dispersa e meno pesante, la generalizzazione degli aiuti individuali, una rivalutazione degli studi guidati; la presenza di una pedagogia che lavori sull’individualizzazione. Ciononostante gli insegnanti si sentono del tutto impotenti di fronte agli alunni che presentano maggiori difficoltà. La sintesi insiste sulla necessità di riportare un clima di fiducia tra genitori ed insegnanti. Rimproveri e diffidenze sono reciproci e l’aspirazione a ridefinire un terreno di intesa e le condizioni di dialogo sono assai forti.
Agitazioni in corso. Il 2 aprile hanno scioperato gli insegnanti di educazione fisica. Il 3 è stata la volta delle manifestazioni organizzate a livello europeo per l’occupazione, i diritti e lo stato sociale: in Francia si sono svolte in tutte le città. Il 7 aprile scorso è stato il giorno in cui la “decentralisation”, cioè la regionalizzazione francese, è stata votata. Il provvedimento riguarda (per ora) essenzialmente gli Atos, cioè gli ata d’oltralpe. L’Unatos-Fsu ha organizzato per il 6 una protesta. Sempre il 7 invece lo Snes-Fsu ha organizzato una serie di manifestazioni locali insieme agli studenti dei corsi di formazione all’insegnamento contro il taglio di 6000 posti utili per le assunzioni. Una nuova scadenza nazionale è prevista per maggio, così come hanno deciso Cgt, Fsu, Cfdt e Unsa lo scorso 22 marzo.
Elezioni personale ata. Gli atos, gli ata francesi, hanno proceduto all’elezione dei loro rappresentanti nel Consiglio di amministrazione paritetico nazionale. Il sindacato più votato è risultato ancora l’Unsa col 35,8%, ma mentre la sua maggioranza resta salda nel personale amministrativo (48%), tra i bidelli cede il primo posto alla Cgt. I sindacati aderenti alla Fsu, pur in avanzata, ottengono complessivamente il 21,7%. Avanzano anche Cgt e Fo dell’1,3%. Cala invece la Cfdt dall’8% al 6,6%.