Portogallo, insegnanti in lotta per ottenere migliori condizioni di lavoro
In 40.000 hanno manifestato sabato scorso a Lisbona per contrastare le misure imposte dal governo.
Circa 40.000 insegnanti hanno partecipato sabato 26 gennaio alla manifestazione nazionale che la Fenprof, principale sindacato della scuola portoghese, ha organizzato a Lisbona per contrastare le misure imposte dal governo. Queste includono un aumento dell’orario complessivo settimanale di 5 ore, un innalzamento dell’ora di lezione da 50 a 60 minuti, e un aumento del numero di alunni per insegnante. La Fenprof denuncia il fatto che le modifiche sono finalizzate esclusivamente al licenziamento di migliaia di insegnanti.
Esse produrranno la riduzione di 14.000 cattedre nel 2013 e di circa 35.000 nei successivi due anni e un taglio ai salari di circa il 7%. Il governo di Cavaco Silva sta inoltre considerando la possibilità di aumentare le tasse universitarie, introdurre tasse nella secondaria, obbligo scolastico incluso, e di rafforzare la scuola privata.
Mario Nogueira, segretario nazionale della Fenprof, denuncia queste iniziative come un attacco al sistema pubblico e alla professione insegnante voluto soprattutto dal FMI.