Naufraga sugli scogli della Scozia il nuovo esame di maturità.
Gran Bretagna, Settembre 2000
Settembre
Naufraga sugli scogli della Scozia il nuovo esame di maturità. La mania britannica di far ricorso a valutatori esterni ha giocato un brutto scherzo agli alunni scozzesi. Lo "High Still", esame di maturità di tipo nuovo, ha prodotto 6.000 insuccessi su 147.000 candidati. Particolarmente stridente il confronto con gli anni passati e, soprattutto, con le altre nazionalità della Corona britannica: nel Nord Irlanda ben il 25% degli aspiranti ha ottenuto il massimo dei voti.
I docenti scozzesi giudicano che la valutazione è stata affidata a personale assolutamente inesperto. L’insuccesso ha provocato le dimissioni del presidente della Scottish Qualification Authority, l’agenzia che dovrebbe valutare la qualità dell’insegnamento, la quale ha istituito un numero verde per far fronte ai problemi derivati dalle bocciature. Ma i dati di questa esperienza pongono seri interrogativi sull’efficacia del ricorso ad agenzie esterne, visto che tra i bocciati ci sono molti studenti che in corso d’anno avevano medie equiparabili ai nostri 8/10.
Penuria di docenti. Secondo uno studio della National Association of Schoolmasters & Women Teachers quest’anno ci sono circa 4.000 posti vacanti nei colleges statali sia di primaria che di secondaria. Mancano soprattutto i docenti di matematica e di lingue. Questa penuria di docenti è la peggiore dell’ultimo decennio, ma il governo non è sembrato accorgersene perché i direttori delle scuole hanno risolto il problema con la soppressione di materie d’insegnamento e con l’aumento del numero di alunni per classe oppure col ricorso a personale precario proveniente da Australia e Nuova Zelanda. E ciò con buona pace dei fautori nostrani delle assunzioni dirette, che da sempre avvengono nelle scuole inglesi. Colloqui telefonici transoceanici di venti minuti, veri atti di fede, tanto per aver qualcuno che assicuri che gli alunni non si ammazzino tra loro: questi i commenti apparsi sulla stampa d’oltremanica.
Secondo i sindacati il problema sarebbe di facile soluzione se lo Stato aumentasse gli stipendi dei maestri elementari che guadagnano 5.000 sterline in meno dei loro colleghi delle scuole private ( ma con parziale finanziamento statale!). Più complesso il problema per la secondaria dove gli studenti universitari preferiscono non andalre ai corsi abilitanti all’insegnamento perché la professione è malpagata, tanto che il governo per invogliarli ha istituito borse di studi e assegni aggiuntivi.
Scuole per l’infanzia sul modello reggiano. A seguito della mostra "I cento linguaggi dei bambini" che in sei città britanniche ha attirato più di trentamila visitatori, il ministro dell’educazione del governo Blair, Margaret Hodge, ha visitato nei giorni scorsi le scuole materne di Reggio Emilia, con l’intento di verificare la possibilità di trasferire oltre Manica l’esperienza avviata anni fa da Loris Malaguzzi. Ciò che ha colpito favorevolmente gli inglesi è stato soprattutto il clima di creatività espressiva e di fiducia degli adulti nei bambini.
Sindacati contro i carichi amministrativi nel lavoro docente. L’aumento dei cariche amministrativi e procedurali nel lavoro docente non è affare solo italiano. I due principali sindacati degli insegnanti, la National Union of Teachers e la National Association of Schoolmasters & Women Teachers hanno chiamato la categoria ad uno sciopero simbolico lo scorso 30 giugno per protestare contro l’aumento dei carichi amministrativi nella professione docente. I sindacati stimano che di fatto gli insegnanti finiscano col lavorare 52 ore alla settimana.
Per converso il governo ha replicato sottolineando l’insuccesso della resistenza sindacale al P.R.P. ovvero la "retribuzione secondo la prestazione", "concorsone" a cui si è candidato l’80% del corpo docente. Evidentemente la prospettiva di guadagnare 2.000 sterline è stata più forte dell’opposizione dei sindacati.