La scuola privata in Cina
Il 3% degli alunni cinesi frequenta una scuola privata. Un dato che mette a nudo contraddizioni e differenze sociali di un sistema economico e sociale e del suo tumultuoso sviluppo.
Tra i nuovi processi introdotti dal cosiddetto “mercato socialista” cinese era evidente che non potesse mancare l’introduzione e la crescita della scuola privata. Si calcola infatti che ad oggi in Cina operino più di 70.000 istituzioni scolastiche private che coinvolgono 14 milioni di studenti, un milione e mezzo dei quali in corsi universitari o superiori. I valori assoluti appaiono ridimensionati quando si riportano a quelli relativi: questa cifra è infatti pari al 3% del totale degli studenti cinesi, ma comunque è ragguardevole, date le condizioni del paese.
Le scuole private si concentrano soprattutto nelle grandi città e le loro rette in molti casi non arrivano a 100 euro annui, ma ve ne sono anche alcune di elite le cui rette si calcolano nell’ordine dei 5.000 euro per la primaria e di 9.000 euro per un liceo.
Molte università straniere inoltre sono entrate nel paese grazie ad accordi di cooperazione firmati con scuole private locali, un mezzo spesso usato per attrarre clienti, vista anche l’ambizioni di molti cinesi di andare a studiare all’estero.
Le scuole private non sono finanziate dal governo, ma loro presenza ha messo in luce le inefficienze di quelle pubbliche ed è nata tra i due settori una certa competizione, che a sua volta ha messo in luce le differenze sociali.Ma anche nelle scuole private sono frequenti lamentele per l’alto prezzo delle rette e per la bassa qualità e l’irregolarità delle lezioni.
Il governo pare tuttavia intenzionato a continuare a rivolgere la sua attenzione al settore pubblico. In Cina l’istruzione è obbligatoria e gratuita per 9 anni, ma le famiglie devono pagare libri e trasporti e talvolta anche acqua e elettricità.
C’è ancora un 10% che evade l’obbligo. Soprattutto nelle aree montuose, nel Kansu e nel Tibet molti ragazzi non frequentano la scuola secondaria e talvolta neppure quella primaria. Nel 2003 la spesa per la scuola rappresentava il 3,41% del PIL. Per quest’anno Pechino si è impegnato a dare i libri gratis nelle aree più povere ma promette di estendere la misura a tutto il paese nel 2007.
Roma, 29 maggio 2006