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La nostra scuola meridionale vista dalla Francia

Problemi e prospettive del nostro Sud visti da oltralpe.

27/10/2006
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Le Monde de l’Education di ottobre dedica una serie di articoli all’Italia meridionale “degna erede della Magna Grecia per alcuni, palla al piede dell’Italia in marcia verso il XXI secolo per altri”. Sulla base delle testimonianze di Saverio Avveduto (Unione Nazionale contro l’Analfabetismo), di Marco Rossi Doria (Maestri di strada), di alcuni dirigenti scolastici e di alcuni giornalisti viene tracciata dalla rivista francese un ritratto non molto edificante della nostra scuola meridionale., mettendo al centro gli elementi di abbandono da parte delle istituzioni e la fuga dei cervelli dal Sud verso il Nord del paese, ma anche alcune eccezioni ed il ruolo di presidio democratico svolto dalla scuola nella lotta “ineguale” contro la criminalità organizzata.

Tra i dati citati ci sono il peso dei diplomi sulla popolazione con più di 11 anni di età (se al Nord sono mediamente il 4,3% i non diplomati, al Sud essi vanno dal 9,1% della Sardegna al 13,8 della Basilicata), la disoccupazione (15% contro 8% nazionale), la disoccupazione giovanile (37.6% contro il 23,5% nazionale), l’analfabetismo assoluto e funzionale (11%), le iscrizioni all’università (32,7% dei diciannovenni contro il 44,4% nazionale),i laureati (9,4% contro il 10,4% nazionale ed il 15,5% dell’Ocse), la disoccupazione intellettuale ( su 50.000 laureati 20.000 sono disoccupati e 10.000 lavorano al Nord), la sottoccupazione intellettuale (30% lavorano in settori diversi da quello per cui sono titolati contro il 4% nel Nord e il 20% si ritiene sottopagata), la spesa per alunno (6.800 euro in Puglia contro 8.200 in Veneto alle superiori, 6.150 contro 7.370 alle medie, 5.460 contro 7.600 alle elementari, 4.700 contro 7.650 alla materna).

Risalto viene dato al fatto che i numerosi fondi europei pervenuti non abbiano prodotto una inversione delle tendenze, mentre la situazione scolastica resta grave anche dal punto di vista dell’edilizia.

Tra le eccezioni vengono citate le facoltà di agronomia di Napoli e Palermo e le università di Messina e Arcavacata e tra le eccellenze il Centro Euromediterraneo per le Ricerche Climatiche di Lecce, l’Etna Valley e il Centro Italiano per la Ricerca Aerospaziale di Capua.

Roma, 27 ottobre 2006

Tag: francia