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La FLC al congresso della CNTE: rafforzare il fronte di lotta a livello internazionale per un’educazione pubblica e di qualità

Europa, gennaio 2005

24/01/2004
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La FLC al congresso della CNTE: rafforzare il fronte di lotta a livello internazionale per un’educazione pubblica e di qualità

Un congresso condizionato e diviso dall’appartenenza politica, quello della CNTE, la più forte federazione brasiliana dei sindacati dell’educazione, affiliata alla CUT, tenutosi a Brasilia a metà gennaio.
La presenza in ingresso di ben dodici tesi, espressioni delle differenti valuatazioni sull’operato del governo Lula e sull’azione del sindacato in questi due ultimi anni, alcune delle quali strettamente minoritarie (con un numero d’adesioni minori o pari alle dita di una mano), ha, di fatto, schiacciato il dibattito congressuale alla continua proclamazione delle differenze piuttosto che alla costruzione delle sintesi e delle alleanze necessarie a dare maggiore forza alle rivendicazioni sindacali.
E sarà un compito prioritario della nuova direzione, in cui la componente ”CNTE indipendente e de luta” guidata da Juçar Dutra Veira ha riconquistato la maggioranza con quasi il 67% dei voti, cercare di lavorare per un sindacato forte ed autonomo in grado di dare il proprio contributo ad un paese che deve ancora affrontare enormi problemi nel campo dell’educazione.

I dati forniti da un funzionario del Ministero dell’Educazione in un incontro con la delegazione sindacale internazionale ospite del congresso hanno, di fatto, evidenziato una situazione piuttosto drammatica.
Se, infatti, di fronte a 31milioni d’alunni immatricolati nell’insegnamento fondamentale obbligatorio (dai sette ai quattordici anni), “solo” un milione è fuori della scuola, ben 16 /17milioni tra i quindici e i diciassette anni non ricevono alcun tipo di formazione (mentre gli scolarizzati sono nove milioni). Ancora più pesante la situazione nella fascia da zero a sei anni, di cui solo 1/3 frequenta gli asili nidi o la scuola dell’infanzia, e all’università, riservata ad una fascia assai ristretta di giovani e in pratica in mano al settore privato.
Altrettanto difficile la situazione sul fronte dei docenti, soprattutto per la presenza di circa 600.000 docenti con una formazione in ingresso non qualificata, e la mancanza di professori (circa 250.000) nelle materie scientifiche e tecniche.

Non per nulla l’obiettivo principale del congresso della CNTE è stato la richiesta di un significativo aumento dei finanziamenti per l’educazione – dall’attuale 4,6% al 10% del PIL - per costruire un sistema educativo inclusivo, pubblico, gratuito e di qualità, da ottenersi anche mediante la riconversione di una parte del debito esterno del Brasile in educazione. E a sostegno di tale proposta, già avanzata in sede Unesco dai ministri dell’educazione argentino e brasiliano con il sostegno del governo spagnolo, i 2000 delegati presenti al congresso hanno manifestato davanti al ministero dell’educazione, mentre una delegazione, tra cui gli ospiti internazionali, era ricevuta dal ministro.

Tra le altre rivendicazioni presenti nelle tesi di maggioranza: la definizione di un sistema salariale unificato a livello nazionale (attualmente il salario è definito a livello dei singoli Stati, con forti differenze tra stato e stato), l’approvazione della legge sui diritti sindacali (tra cui quello alla contrattazione e allo sciopero), la lotta alla precarizzazione del rapporto di lavoro.

Nel proprio intervento, la FLC Cgil ha sottolineato l’importanza di rafforzare il fronte di lotta a livello internazionale per un’educazione pubblica e di qualità, contro le logiche neoliberali, costruendo in particolar modo alleanze con i genitori, gli studenti e i movimenti in generale.

Roma, 24 gennaio 2005