Internazionale dell’educazione. In continuo declino le condizioni di lavoro e di apprendimento
Negli ultimi anni, in tutto il mondo, le condizioni di lavoro degli insegnanti si sono deteriorate soprattutto a causa dei tagli all’educazione e all’aumento del carico di lavoro. Una situazione che molto probabilmente è destinata a peggiorare in seguito alla crisi finanziaria.
Conclusioni amare nel rapporto dell’Internazionale dell’Educazione preparatorio di un documento più ampio da presentare al Comitato congiunto di esperti OIL/UNESCO sull’applicazione delle Raccomandazioni sulle condizioni di lavoro del personale docente. Infatti, sebbene a livello mondiale siano necessari 18milioni di docenti della scuola primaria per raggiungere la piena scolarizzazione di base entro il 2015, sono poche le misure messe in atto per assumere docenti qualificati. Si preferisce assumere docenti non professionalizzati per risparmiare sui salari ed imporre condizioni di lavoro al disotto degli standard. I salari dei docenti sono spesso inadeguati per consentire uno standard di vita dignitoso e se in molti paesi in via di sviluppo gli stipendi sono al di sotto della soglia di povertà, in molti paesi sviluppati sono inferiori a quelli relativi a professioni similari.
Negativo anche il quadro sul rispetto dei diritti del lavoro e sindacali: gli insegnanti sono spesso oggetto di violenza, soprattutto nei paesi in guerra o dove sono presenti aree di conflitto. Particolarmente grave la situazione in Colombia e nel Medio Oriente. Inoltre, i processi di privatizzazione e di liberalizzazione soprattutto nell’educazione terziaria minacciano la libertà accademica. Ciò è ancora più grave per i docenti a contratto a causa della natura precaria del lavoro. Nel rapporto, l’Internazionale dell’educazione sottolinea come le condizioni dl personale siano fondamentali per garantire la qualità dell’educazione.
Roma, 4 novembre 2009