Indagine internazionale IEA TIMSS 2023: presentati i risultati rilevati nelle classi di quarta primaria e terza secondaria di I grado
Dall’indagine emergono forti disomogeneità territoriali e sociali e la necessità di innovazione metodologico-didattica per rispondere ai nuovi bisogni formativi. Per la FLC CGIL i dati rappresentano un severo monito per la politica, chiamata a creare le condizioni e a stanziare le risorse per realizzare il cambiamento.
Sono stati presentati nella mattinata del 4 dicembre i risultati dell’indagine Internazionale IEA TIMSS, relativa alle competenze in matematica e scienze, effettuata nelle classi quarta primaria e terza secondaria di I grado nel 2023 (quarto e ottavo anno del percorso scolastico).
Si tratta di uno studio comparativo, realizzato ogni quattro anni, finalizzato, secondo quanto sostengono i promotori, a fornire dati contestuali per identificare le più efficaci pratiche educative e migliorare i sistemi di istruzione dei Paesi partecipanti.
Hanno partecipato 59 Paesi per le rilevazioni del quarto anno, 44 per l’ottavo.
Per quanto riguarda l’Italia è emerso, come dato generale, un posizionamento più favorevole rispetto alla media internazionale, ma leggermente inferiore alla media dei Paesi UE.
Una dato preoccupante riguarda la conferma delle disomogeneità territoriali e il gap tra gli alunni che raggiungono livelli avanzati e quelli che faticano ad acquisire le sole competenze di base. Quest’ultimo divario risulta in aumento in particolare nelle classi quarte ed è verosimilmente riconducibile al fatto che si riferisce a bambine e bambini che hanno attraversato la fase della pandemia durante i primi due anni della scuola primaria.
Il trend degli ultimi venti anni risulta sostanzialmente stabile.
È stato rilevato inoltre come in queste discipline siano ancora significative le differenze di genere, a sfavore delle bambine e delle ragazze, fortemente condizionate da un contesto socio-culturale permeato di stereotipi e da aspettative di ruolo, a cui fin dall’infanzia tendono a rispondere e a corrispondere.
Permangono inoltre disuguaglianze connesse al background socio economico culturale che predetermina molto frequentemente gli esiti del percorso scolastico.
La FLC CGIL rileva come la pluridecennale somministrazione di prove standardizzate (INVALSI, IEA TIMSS, OCSE PISA) non si sia tradotto in scelte di politica scolastica capaci di superare le criticità che caratterizzano il sistema scolastico del nostro Paese.
Le innovazioni metodologiche e didattiche, auspicate anche in questa occasione dagli autorevoli relatori, non possono prescindere da investimenti strutturali in grado di rimuovere gli ostacoli e creare condizioni che facilitino il cambiamento.
Gli elementi emersi dall’indagine devono essere letti come espressione di un bisogno formativo delle nuove generazioni e del personale docente, ma rappresentano soprattutto un severo monito per il decisore politico a cui competono scelte di qualificazione del sistema scolastico.
Al contrario, il governo e il ministro Valditara ripropongono, a partire dalla legge di bilancio, nuovi tagli di risorse e continui provvedimenti che impoveriscono i settori della conoscenza, rischiando di accrescere ignoranza, povertà, disuguaglianze.