Il processo di Bologna in Portogallo
In difficoltà il processo di riforma universitaria portoghese
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Attenzione alle battute d’arresto del processo di Bologna anche in Portogallo. Qui, secondo la Fenprof, il principale sindacato portoghese dell’educazione,che organizza sia i docenti di scuola che quelli universitari, il processo è partito in ritardo e male. Nel senso che è stata una cosa più superficiale e di facciata, col rischio che le università che non aderivano fossero bollate come arretrate e conservatrici, che una riforma adeguatamente preparata dal governo e metabolizzata dalle università. In sostanza, dice la Fenprof, il processo di Bologna marca male perché è molto ornamentale e poco di sostanza. Si sono allungati i corsi, si è data loro una descrivibilità europea, manon si sono toccati gli aspetti centrali: una nuova organizzazione del lavoro centrata sugli studi, sull’apprendimento e sulla vicinanza con le pratiche di ricerca (laboratori, biblioteche, ricerche on line ecc.). In ciò vi è una grande responsabilità del Governo ma anche delle istituzioni universitarie: alla fine il tempo è mancato, le cose sono state fatte in fretta e male.
Roma, 1 febbraio 2007
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