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Il diritto all’istruzione tema del Forum inaugurale della Coalizione Globale per la Giustizia Sociale

Il Forum si è riunito durante la Conferenza Internazionale del Lavoro (ILC) di Ginevra. Tra gli ospiti il Presidente della Repubblica Federale del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva

14/06/2024
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Il 13 giugno 2024, nell’ambito dei lavori della 112ª Sessione della Conferenza Internazionale del Lavoro (ILC) al Palazzo delle Nazioni di Ginevra si è tenuto il Forum inaugurale della Coalizione Globale per la Giustizia Sociale. Il Forum che riunisce oltre 250 soggetti è stato aperto ai partner della coalizione e alle delegazioni tripartite accreditate dall'ILO presso l'ILC, tra cui la CGIL. Molto autorevoli i relatori della sessione di chiusura: Navid Hanif, Segretario per lo sviluppo economico Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite (UNDESA), Roberto Suarez Santos, Segretario generale Organizzazione internazionale dei datori di lavoro (IOE), Luca Triangolo, Segretario generale Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC), Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Gilbert F. Houngbo,  Direttore generale Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e Luiz Inácio Lula da Silva, Presidente del Brasile.

La Coalizione globale per la giustizia sociale è un'iniziativa innovativa finalizzata ad affrontare in modo collettivo le urgenze dei deficit di giustizia sociale e accelerare l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per il lavoro dignitoso. Tra i temi fondamentali per dare sostanza alla giustizia sociale è centrale il tema dell’accesso all’istruzione e al finanziamento di questo importante capitolo dei diritti di cittadinanza a livello globale. I partner della Coalizione individuano azioni concrete e risultati tangibili con l'obiettivo finale di raggiungere un maggiore equilibrio tra le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile, di ridurre significativamente le disuguaglianze e la povertà e di soddisfare i bisogni e le opportunità essenziali in tutto il mondo.

La sessione plenaria ha discusso tra l’altro di come migliorare la coerenza tra le politiche economiche e sociali. Si tratta di un tema fondamentale rispetto alla possibilità di esercitare concretamente il diritto all’istruzione in tutto il mondo e riguarda le scelte degli stati nazionali.

Nel dibattito è emerso forte il fatto che la giustizia sociale rimane l'anello mancante in un mondo tormentato da guerre e disuguaglianze e che c’è bisogno di un nuovo contratto sociale: inclusione delle persone anziane, delle persone con disabilità, delle donne e delle ragazze e di tutti coloro che sono rimasti indietro. È necessario riconoscere le responsabilità di tutti, smantellare ogni apartheid affinché tutte le persone possano vivere una vita di dignità, uguaglianza e opportunità.

Nel suo intervento il Presidente Lula ha ripreso il motto dell’ILO: “Si vis pacem, cole justitiam”, se vogliamo la pace dobbiamo coltivare la giustizia, aggiungendo che, per far questo, è nostro compito non permettere le ingiustizie. Intanto, le nostre società si stanno ancora riprendendo dalla pandemia, nuove tensioni geopolitiche stanno aumentando i conflitti e il cambiamento climatico ha deteriorato milioni di vite. Anche se le previsioni economiche segnalano complessivamente una crescita del 4,9%, non possiamo nascondere la realtà della disoccupazione giovanile, dei molti che non studiano e non lavorano, dei tanti lavoratori, che la parità di retribuzione a parità di lavoro è un’utopia dovuta all'iniqua distribuzione del lavoro di cura all'interno della famiglia. Intanto le guerre in Ucraina, a Gaza e in molti altri luoghi ci allontanano dai nostri obiettivi: contiamo 17 milioni di morti dopo la Seconda guerra mondiale e nel 2023 2,4 miliardi di dollari spesi in armamenti. A Gaza sono morte più di 36.000 persone, soprattutto donne e bambini e contiamo il numero più alto di operatori umanitari uccisi.

È necessario ristabilire il dominio dello Stato di pianificare l'economia, la mano invisibile non ha fornito posti di lavoro dignitosi e l'equità sociale, ma ha aumentato le disuguaglianze. Bisogna promuovere una distribuzione equa della ricchezza e utilizzare la digitalizzazione per migliorare i posti di lavoro. Il Brasile sta promuovendo una proposta per tassare i super ricchi, partendo dall’evidenza che mai prima d'ora il mondo ha avuto così tanti miliardari: di fatto 3.000 persone detengono la concentrazione globale del reddito, mentre il pianeta non ce la fa più. Anche per questo aspetto, l’impegno del governo brasiliano è raggiungere entro il 2030 “Zero deforestazione” dell'Amazzonia e salvare il polmone del mondo. Nessun paese può affrontare da solo le sfide. La Giustizia Sociale, lanciata dalla Coalizione Globale, è estremamente centrale per un mondo multipolare. Il Brasile sta promuovendo una proposta per eliminare i seggi permanenti all’interno del consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, destinati ai paesi più sviluppati. Infatti, se le istituzioni internazionali sono gestite da pochi paesi, non sarà possibile per tutti gli altri paesi negoziare il futuro comune in condizioni di parità. Rispetto al percorso di digitalizzazione in corso, certamente la responsabilità che riveste l’ILO è molto più grande che nel secolo scorso. Non sappiamo quale sarà in futuro il rapporto tra digitalizzazione e lavoro, per questo, oggi l'ILO ha l'obbligo di lavorare su un progetto di Intelligenza Artificiale, gestito in modo democratico e multipolare, in modo da poter competere con i modelli gestiti dai paesi più ricchi che già stanno raccogliendo tutti i dati delle persone del mondo per controllarle e sorvegliarle.

La FLC CGIL nelle proprie rivendicazioni, in sinergia con l’impianto valoriale proposto dalla CGIL con La Via Maestra e coinvolta nel percorso lanciato con la campagna Go Public! Fund Education! di Education International, condivide la visione di una giustizia sociale fondata sull’abbattimento delle diseguaglianze e l’accesso ai saperi e alle conoscenze, strumenti che affrancano le persone e le rendono protagoniste di un futuro di pace e solidarietà.

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