Francia: un week end di azione e riflessione per gli anti-CPE
Francia - Aprile 2006
Un discorso pilatesco in tv del primo ministro e una riscrittura del testo di legge non soddisfano nessuno. Con le vacanze pasquali è probabile una battuta d’arresto per il movimento anti-CPE e una boccata d’ossigeno per il governo
Si è riunito nel fine settimana a Lione il Coordinamento nazionale anti-CPE, per discutere la prosecuzione della lotta. E’ probabile che si punti alla continuazione delle azioni articolate, ma potrebbero non mancare anche iniziative di vasta portata nazionale: si parla di martedì 11 p.v. già dentro alle lunghe vacanze pasquali. Non c’è dubbio che queste costituiscono una oggettiva difficoltà per il movimento, mentre per il governo possono rappresentare una pausa di decantazione.
Le azioni comunque continuano: dopo le grandi manifestazioni di martedì non c’è stata pace nelle scuole e nelle città francesi. Sabato ha visto manifestazioni a Rennes, Caen, Tolosa, Pau, Roanne e Le Mans. Venerdì risultavano boccate o perturbate ancora 50 università. Mentre le autorità scolastiche fanno i conti delle assenze che si registrano nelle scuole per effetto dei cosiddetti blocchi filtranti.
La tv France 3 sul suo sito offre interessanti reportage regione per regione anche per tenere informati i cittadini delle strade e delle ferrovie su cui ci sono blocchi o non ci sono. Così veniamo a sapere di una manifestazione di liceali del 7 aprile a Straburgo e dell’interrogatorio di alcuni studenti a Mulhouse, delle prese di posizione pro e contro i CPE dei consigli comunali di Bergerac e di Begles, dell’Università di Digione che riprende un po’ a funzionare e di quella di Besancon per quattro quinti ancora bloccata, che in Corsica, dove sta passando il Rallye de France gli studenti chiedono che le auto portino affissi adesivi anti-CPE, dei blocchi stradali all’ingresso dell’autostrada Marsiglia-Lione e nel dipartimento delle Bocche del Rodano, che le università del Nord-Pas de Calais stanno tentando di modificare il calendario per non perdere gli esami, che a Parigi ( dove nel frattempo è uscito dal coma il sindacalista ferito il 18 marzo scorso) quattro studenti sono statti investiti da un auto a uno dei tanti blocchi improvvisati in città, dei manifestanti dispersi dalla polizia a Matabiau, del processo ai casseurs a Montpellier, dei blocchi all’Airbus e alle poste. Insomma si conferma l’immagine di un movimento diffuso e popolare, che fa discutere ancora tutto il Paese.
Naturalmente le discussioni vertono molto sul primo ministro De Villepin, sul suo discorso piratesco in tv, sulle sue rigidità, e sulla sua volontà di non dimettersi (ormai lo chiederebbe il 45% dei francesi, secondo un sondaggio), mentre entro oggi il partito di maggioranza dovrebbe presentare il testo di legge riscritto con le modifiche alle parti più contestate. Ma i sindacati parlano già di sceneggiata e su un sito internet sono in vendita da scaricare i primi moduli di contratto di primo impiego (CPE).
Roma, 10 aprile 2006