Francia: il voto del Senato non ferma il movimento
Nonostante anche il Senato abbia approvato la legge che alza a 62 anni l’età di pensionamento il movimento non cala. Due nuove giornate di lotta il 28 ottobre e il 6 novembre. Nei sondaggi Sarkozy è ai minimi storici.
Nonostante dopo l’Assemblea Nazionale anche il Senato abbia votato oggi la legge che alza a 62 anni l’età pensionabile il movimento di resistenza non demorde. La legge non è ancora operativa. La complessità del sistema francese prevede una seconda approvazione domani alla Assemblea Nazionale e una promulgazione che difficilmente potrà avvenire prima del 15 novembre (come si può vedere non è solo il sistema italiano delle due camere ad essere complesso: chissà cosa direbbe Berlusconi!). Così il segretario della CGT Thibault ne approfitta per mandare un appello a Sarkozy a non promulgare la legge e ad aprire negoziazioni sull’avvenire dei pensionati.
Per l’intanto il movimento non demorde, nonostante l’appello dei governanti alla “fine della ricreazione”. Altre due giornate di lotta nazionali (ormai si è perso il conto!) sono state indette per giovedì 28 ottobre e per sabato 6 novembre. Il movimento di sciopero prosegue nelle raffinerie e nei depositi petroliferi. Lunedì mattina il deposito di Fos-de-Mer (Bocche del Rodano) era bloccato, mentre quello di St.Pierre-des-Corps vicino a Tours veniva sgombrato dalla polizia e la raffineria di Grandpuits, nella regione parigina, ha poco più che una giornata di scorte. Un distributore su quattro è a secco. Gli scioperi continuano a geometria variabile anche nei trasporti urbani e si estendono alla raccolta dei rifiuti (Marsiglia come Napoli?)
Sul fronte studentesco oggi ci sono manifestazioni degli universitari indette dalla UNEF(17 000 partecipanti a Parigi, 10 000 à Bordeaux, 7000 à Tolosa, 5000 à Nantes, 3000 à Rouen, 2500 à Montpellier, 2500 à Rennes, 2500 à Lione, 2000 à Lille, 2000 a Le Havre, 1500 à Evry, 800 à Orléans, 600 à Tolone.), mentre il coordinamento studentesco si è riunito nel week-end a Le Mans e ha indetto una nuova giornata di sciopero dei liceali per il 4 novembre.
Secondo un comunicato dell’UNEF oggi:
- 34 università sono in sciopero per partecipare alle manifestazioni (Aix-Marseille 1, Amiens, Angers, Bordeaux 3, Bordeaux 4, Brest, Caen, Clermont 2, Grenoble, Le Havre, Le Mans, Lille 2-IEP, Lille 3, Lyon 2, Metz, Montpellier 2, Montpellier 3, Nancy 2, Nantes, Orléans, Pau, Poitiers, Reims, Rennes 2, Saint-Etienne, Strasbourg, Toulouse 2, Tours, Paris 1, Paris 3,Paris 4, Paris 8, Paris 10, Paris 13).
- 22 si sono riunite in assemblea (Toulouse 2 (3000 persone), Poitiers (1200),Pau (1000), Lille 3 (800), La Rochelle (800), Lille 2 (600), Montpellier 2 (600), Nantes site de sciences (500),Clermont 2 (450), Paris 10 (400), IUT de Lens (370), Lille 1 (350), Bordeaux 4 (300), Paris 13 (300), Amiens (300), Arras (300), Grenoble (250), Paris 8 (250), IUFM de Cergy (250), Metz (200), Reims (200), Caen -sciences (200))
- 9 Università sono totalmente bloccate (Paris1 - Tolbiac, Poitiers, Nantes, Limoges-lettres, Pau, Le Mans, Amiens -lettres, La Rochelle, Clermont 2)
- 5 sono chiuse per decisione amministrativa (Rennes 2, Lyon 2, Montpellier 3, Saint-Etienne, Le Havre)
Nel frattempo il barometro mensile dell’IFOP-Journal de Dimanche registra un arretramento del consenso a Sarkozy dal 32 al 29%. Sarkozy dal canto suo spera di utilizzare la prossima riunione del G20 a Seul a fini interni, ma anche la sua credibilità internazionale è molto calata dopo la vicenda del trasferimento forzato dei Rom. Si parla da tempo di un rimaneggiamento dell’assetto di governo ma il clima al momento non lo consente e l’attesa accentua le contese tra i diversi clan in cui si scompone il partito del presidente UMP. Il calo di consensi registra anche questo.