Francia: il 19 marzo nuova giornata di lotta
Dopo il successo dello sciopero del 29 gennaio la nuova giornata di lotta intercategoriale, con specifiche rivendicazioni per il settore pubblico e la scuola, fa breccia perfino nell’elettorato di destra
Il 19 marzo, proprio all’indomani della giornata di sciopero indetta dalla FLC Cgil in Italia, anche la Francia vedrà un’altra giornata di lotta “interprofessionale” , come si dice lì per indicare i momenti di lotta che riguardano più categorie. “Un’altra” perché essa fa seguito alla giornata del 29 gennaio che ha visto la piena riuscita dello sciopero generale e delle manifestazioni con due milioni e mezzo di manifestanti in tutta la Francia. Alla giornata parteciperanno i sindacati della funzione pubblica e all’interno di questi quelli della scuola, come si può evincere dal comunicato congiunto di Cgt, Cfdt, Cgc, Force Ouvriere, Fsu, Solidaires e Unsa pubblicato il 4 marzo sul sito del sindacato Snes-Fsu. A determinare la scelta hanno contribuito le risposte negative del ministro della Funzione pubblica Woerth. I sindacati del pubblico impiego in particolare rivendicano l’arresto delle politiche di taglio agli organici o almeno una moratoria per il 2009, un aumento del valore dell’indice di adeguamento dei salari e una ridefinizione delle griglie parametrali degli stipendi pubblici.
Ieri, nel frattempo, in 25 città della Francia si sono svolte manifestazioni a sostegno dei ricercatori universitari che hanno visto scendere in piazza insegnanti dalla scuola dell’infanzia fino all’università (a Parigi hanno sfilato in corteo circa 25.000 persone), mentre circa 40 facoltà risultano bloccate dalle agitazioni.
Secondo un sondaggio telefonico dell’agenzia Viavoice la mobilitazione del prossimo 19 marzo raccoglierebbe il consenso del 62% dei francesi, il 73% tra la classe operaia e l’88% tra l’elettorato di Segolene Royal. Nonostante l’attivismo di Sarkozy in merito alla crisi finanziaria sia molto più alto di quello di Berlusconi, così come più alti sono gli stanziamenti pubblici finora mobilitati, i cittadini francesi sembrano molto più severi verso il proprio presidente di quanto gli italiani siano verso il nostro premier. E la disaffezione attraverserebbe in maniera pesante lo stesso elettorato sarkozista: il 42% di quest’ultimo dimostra scetticismo verso le misure anti-crisi del loro presidente. Più o meno la stessa percentuale di elettorato sarkozista approva anche la mobilitazione del 19 marzo.
Roma, 12 marzo 2009