Francia. Congresso nazionale del sindacato SE - Unsa
Al centro del dibattito la capacità di saper costruire proposte per migliorare la qualità dell’educazione e le condizioni di lavoro
" Opporsi e proporre", “ Arricchiamo il vocabolario sindacale”, questi gli slogan che campeggiavano dietro il palco al Congresso nazionale del sindacato francese SE-UNSA, tenutosi a La Rochelle dal 27 al 29 marzo. Un sindacato particolare all'interno del frammentato panorama sindacale francese, che ha optato per l'unione e la rappresentanza di tutti gli insegnanti del settore educativo e per la solidarietà e la coerenza professionale. Altro punto distintivo per la Se Unsa, lo spirito riformista, inteso come la capacità di saper fare delle proposte oltre alla giusta opposizione nel caso di politiche conservatrici e a danno della scuola pubblica, come sono quelle portate avanti in questi anni dal governo francese.
Sono, infatti, più di 57000 i posti di lavoro persi negli ultimi 5 anni, ancora alti i tassi di selezione e di abbandono scolastico per cui circa il 17% degli alunni non finisce gli studi, mentre non sono state ancora sradicate tutte le diseguaglienze che impediscono alla scuola di garantire l'uguaglianza delle opportunità per tutti.
Nel dibattito congressuale forte anche la preoccupazione per il clima d’intolleranza sviluppatosi, anche grazie alla poltica dell’ex ministro dell’interno e ora candidato alla presidenza della Repubblica, Sarkozy, nei confronti dei settori più emarginati della società come sta avvenendo nel caso dei sans papier e dei bambini minori espulsi dalle scuole perché privi dei documenti necessari.
Nel programma della SE UNSA, la difesa della laicità della scuola, una scuola che educhi alla cittadinanza e al sapere critico, una formazione dei docenti più adeguata ai cambiamenti sociali ed economici in atto, il rafforzamento del ruolo europeo all’interno dei processi d’istruzione e formazione.
La FLC Cgil, nel suo intervento, ha sottolineato i molti temi comuni che i due sindacati si trovano ad affrontare e la necessità di ampliare la cooperazione a livello europeo.
Roma, 30 marzo2007