Francia: agitazione permanente contro l’innalzamento dell’età pensionabile
Dopo l’ennesimo successo della mobilitazione del 20 ottobre, l’agitazione tende ad assumere carattere permanente soprattutto ad opera degli studenti. Sarkozy intransigente promette il pugno di ferro contro i blocchi alle raffinerie e i “casseurs”.
In questa vicenda del forte scontro sociale in Francia sulla questione dell'innalzamento dell'età pensionabile il quotidiano Le Monde era solito mettere nei giorni di mobilitazione nazionale (sette in meno di due mesi) una cartina sui centri dell'agitazione e un aggiornamento in tempo reale delle notizie. Da alcuni giorni una cartina dei distributori di benzina rimasti senza carburante ha sostituito quella delle agitazioni mentre l'aggiornamento in tempo reale avviene in permanenza. Infatti dopo l'ultima mobilitazione di martedì scorso, la settima ben riuscita (nonostante i tentativi del governo di abbassare i numeri dei partecipanti!), il movimento sembra non voler rientrare. Manifestazioni si susseguono ovunque tutti i giorni con una capillarità talmente vasta per cui ormai la parte del leone nella informazione la fanno le fotografie e le videoregistrazioni amatoriali più che quelle giornalistiche, tanto è difficile per giornali e tv stare dietro a tutto quel che succede nell'"esagono".
I primi dati di oggi danno:
rifornimenti: bloccata la raffineria Total di Grandpuits, i depositi di Vovay e Brest, e circa 4.000 distibutori senza benzina
gas e elettricità: fermi due principali teminali di metano e un terzo funziona al minimo, bloccata la centrale idroelettrica EDF di Ottmarshien e la chiusa del canale Rodano-Reno
ferrovie: fermo un TGV su 4 e occupate le stazioni di Poitiers, Sete, Narbonne, Angouleme, Ales
aeroporti: bloccato l'aeroporto di Marsiglia
trasporti urbani: bus bloccati a Poitiers, Niort, Limoges e Tours e sciopero a Rennes
strade: blocchi stradali vicino a Le Havre e Rouen, verso l'aeroporto di Strasburgo, su tre ponti a Limoges e su uno a Nantes, all'accesso del porto fluviale di Lille e dell'arsenale di Tolone
porti: 60 navi in attesa al largo di Fos-sur-mer e 25 al largo di Marsiglia
scuola e università: 1300 scuole e 16 università in agitazione o bloccate, manifestazioni studentesche a Marsiglia, Tolosa, Bordeaux,Brest, Rennes, Caen, Grenoble, Perignan, Lione e Parigi (nel pomeriggio). Incidenti tra studenti e polizia a Lione
funzione pubblica: Scioperi a Nantes, Montpellier, Agen e Tolosa
industrie e commercio: bloccati i poli logistici di Bordeaux (Auchan), Lille, Amiens e Luc.
Il tutto mentre si approssima il voto al Senato. Cosa per la quale tuttavia i manifestanti non sembrano nutrire grande preoccupazione: il segretario della CGT Thibault ha già da tempo fatto sapere che le agitazioni continueranno anche dopo l'eventuale approvazione della legge. In Francia infatti non sarebbe la prima volta che una legge approvata dal parlamento non viene poi però attuata a causa dell'opposizione di piazza. Basta a questo proposito ricordare la vicenda della legge sui contratti di primo impiego di quattro anni fa, prima approvata e poi ritirata, la cui approvazione costò il posto al primo ministro Raffarin, successore designato di Chirac, aprendo la strada proprio all'allora outsider Sarkozy.
Non è un caso che Sarkozy tenti la carta di un discredito del movimento usando le devastazioni dei "casseurs" per giustificare la propria intransigenza, come è successo nei casi di Lione e di Nanterre, dove martedì si erano avuti violenti incidenti a margine della manifestazione studentesca (ma che il prefetto di Lione attribuisce a giovani delle periferie più che agli studenti stessi).
Indubbiamente è stata la discesa in campo degli studenti a partire dalla mobilitazione nazionale del 12 ottobre a dare una consistenza maggiore alle mobilitazioni e una continuità al movimento. La scuola gioca dunque un ruolo grosso nella vicenda, anche se i disagi maggiori derivano dai blocchi delle raffinerie e dai rallentamenti operati dai camionisti sulle strade francesi.