FIRENZE 10+10: il manifesto della conoscenza
Il documento presentato e discusso nel seminario di venerdì scorso a Firenze da FLC CGIL, SNES, SNESup, OLME, Fenprof e Rete della Conoscenza.
Nel corso del seminario svoltosi venerdì 9 novembre 2012 nell’ambito di Firenze 10+10, presso la Fortezza da Basso è stato presentato e discusso il seguente manifesto presentato da FLC CGIL (Italia), SNES (Francia), SNESup (Francia), Rete della Conoscenza (Italia), OLME (Grecia) e Fenprof (Portogallo).
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Manifesto della Conoscenza dei Sindacati, delle Associazioni, delle reti dell’Educazione
Firenze, novembre 2012
Come sindacati, associazioni, reti dell’educazione coscienti del nostro ruolo e della nostra mission nella nostra società desideriamo dare un contributo alla crescita economica e culturale dei nostri paesi per uscire dalla crisi europea e internazionale e da politiche restrittive che non portano da nessuna parte.
I settori della Conoscenza e dell’Educazione che noi rappresentiamo garantiscono spazi di democrazia e formano cittadini informati, motivati, capaci di analizzare i problemi e di cercare le soluzioni così come di accettare responsabilità individuali e collettive.
Il sapere ha bisogno di qualità, di autenticità e di attenzione alla diversità, qualunque essa sia, così come di una democratizzazione dalla sua produzione e della sua diffusione.
Il sapere appartiene ai nostri popoli e alle nostre società democratiche e libere ed è essenziale per la costruzione di un avvenire migliore.
Da parte loro gli stati devono considerare nelle loro politiche la qualità della vita dei loro cittadini e hanno il dovere di aumentare il loro benessere fisico, morale e culturale così come di trasmettere i saperi.
Per questa ragione gli investimenti pubblici sono necessari al fine di garantire la qualità dell’educazione, il suo controllo e la trasparenza di sistemi educativi aperti a tutte e a tutti, senza distinzione di razza, di cultura o di appartenenza religiosa.
Gli stati devono garantire la libertà di insegnamento e l’autonomia delle istituzioni educative, la collegialità delle decisioni, così come i fondi necessario a un sistema di qualità al servizio di tutta la comunità.
Per incrementare la qualità del personale docente e non docente e per sviluppare il sapere devono essere prese misure per aumentare l’attrattività e le prospettive di carriera e garantire salari interessanti in tutto il paese.
La formazione iniziale e la formazione continua del personale sono alla base di tutto il sistema educativo in evoluzione ed aperto, in maniera arricchente, ai cambiamenti e alla diversità culturale della società.
Noi lanciamo quindi un appello all’azione, all’Europa intera e a tutte le regioni del mondo, per una società solidale fondata su una istruzione scolastica e universitaria di livello elevato che risponda ai seguenti principi:
- Il sapere è un bene comune e non può essere ridotto al rango di una merce. Deve essere garantito e protetto
- Questo bene comune deve essere al tempo stesso difeso e consolidato, gratuito e alla portata di tutte le cittadine e i cittadini.
- Nel rispetto delle diversità storiche e culturali di ciascun paese i governi, le istituzioni, le associazioni culturali, degli studenti o dei genitori degli alunni, la collettività in generale, devono impegnarsi nella costruzione d’un sistema educativo solidale e cooperativo e combattere la concorrenza selvaggia a livello nazionale e internazionale.
- L’istruzione deve essere prima di tutto finalizzata alla formazione delle persone, delle cittadine e dei cittadini, e poi deve guardare alla formazione professionale.
- L’istruzione deve contribuire al benessere sociale, democratico, ambientale, culturale, etico ed economico di ciascun paese.
- L’educazione deve contribuire al benessere di tutte le categorie sociali e generazionali.
- Questo obiettivo implica una diversità nei metodi pedagogici, delle classi meno affollate e una indipendenza economica politica e religiosa dell’insieme del sistema educativo.
- Esso implica allo stesso modo una formazione iniziale e continua radicata nel sistema e sistematicamente finanziata.
- La qualità dell’insegnamento dipende quindi strettamente dalla quantità del finanziamento.
- L’autonomia e il funzionamento democratico all’interno delle scuole, tra allievi e docenti, tra dirigenti e tra insegnanti, le istituzioni e i responsabili delle scuole così come la collegialità e le responsabilità condivise tra tutto il personale, a tutti i livelli e secondo il proprio ruolo, sono alla base della qualità e rispondono alle necessità e alle attese della nuove generazioni.
- La libertà di insegnamento deve essere assicurata e rafforzata in tutti paesi come un diritto intoccabile e fondamentale.
- I reclutamento deve essere trasparente e regolamentato, radicato nel sistema come principio fondamentale per garantire servizio pubblico efficace, equo e non discriminatorio.
- La contrattazione collettiva o gli stati giuridici nazionali devono garantire tutela, qualità dell’insegnamento, stipendi appropriati, stabilità dell’impiego e un ambiente favorevole al lavoro..
- Le autorità internazionali ed europee e i governi nazionali devono assumere le misure necessarie per ridurre in maniera massiccia la precarietà, garantire la stabilità dell’impiego degli insegnati e del personale scolastico.
- E’ tempo di incoraggiare una mobilità internazionale ed europea di tutti i settori dell’educazione, per gli studenti e gli insegnanti, al fine di favorire le contaminazioni delle esperienze e le buone pratiche.
- Questa mobilità, ben lungi dall’essere obbligatoria, non deve essere penalizzante e deve garantire agli insegnanti protezioni professionali e individuali, essere aperta agli studenti dei differenti cicli e coperta da finanziamenti pubblici.
- Le istituzioni scolastiche e le università all’estero devono beneficiare di buone condizioni economiche e ambientali al fine di poter garantire una buona trasmissione culturale, propria di ciascun paese, e favorire una formazione di cittadine e cittadini plurilingue e senza frontiere.
I sindacati le reti e le associazioni dell’istruzione si impegnano a diffondere tra i loro colleghi e nella società questo “Manifesto della Conoscenza”, a promuovere questi principi e a mobilitare tutti gli attori sociali su azioni comuni, nazionali e internazionali.
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