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Dopo Italia, Francia e Spagna scuola e pubblico impiego protagonisti di un grandioso sciopero anche in Portogallo.

Portogallo, Novembre 2002

28/11/2002
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Novembre

Dopo Italia, Francia e Spagna scuola e pubblico impiego protagonisti di un grandioso sciopero anche in Portogallo. Il 14 novembre si è svolto in Portogallo uno sciopero generale di tutto il pubblico impiego, scuola compresa, che ha visto una colossale adesione: secondo i sindacati la partecipazione è stata superiore all’ 80% . Il Governo dà cifre molto più basse ma non può nascondere il blocco quasi totale di scuole, ospedali, servizi pubblici che nella serata del 14 è stato annunciato da numerosi telegiornali di tutta Europa. Secondo il sindacato della scuola Fenprof nella scuola primaria e secondaria l’adesione è arrivata al 90%, mentre nell’università si è fermata tra il 70 e il 75%.

Lo sciopero era stato indetto contro i tagli nei pubblici servizi, l’attacco alle pensioni e per rivendicare miglioramenti salariali. La proclamazione vedeva uniti praticamente tutti sindacati aderenti alle due centrali sindacali Cgtp e Ugt ed anche gli autonomi. Nel pubblico impiego essi danno vita a tre grossi coordinamenti: il Frente Comun de Sindicatos de Administracao Publica, il Sindicato dos Quadros Tecnicos de Estrado (Ste) e il Frente Sindical da Administracao Publica (Fesap).

Il Portogallo è il quarto paese dell’Unione Europea che nell’arco di un mese viene scosso da potenti scioperi che investono il sistema scolastico. Oltre alla forte partecipazione della scuola allo sciopero generale del 18 ottobre in Italia, infatti, ricordiamo i grossi scioperi della scuola in Francia (17 ottobre) e in Spagna ( 29 ottobre): praticamente tutta l’Europa meridionale e latina, caratterizzata dall’ascesa al potere di governi di destra, è attraversata da un forte movimento sindacale di protesta e rivendicazione che mostra una straordinaria uniformità di obiettivi.