In seguito al compromesso fatto tra i maggiori partiti politici al Parlamento europeo, il voto sulla Direttiva sul mercato interno dei servizi ha segnato progressi significativi nel trasformare il testo in un articolato più equilibrato dal punta di vista sociale. Per quanto riguarda il settore educativo, i parlamentari europei hanno espresso parere favorevole all’esclusione dei corsi che rientrano nei sistemi nazionali di educazione, sia pubblici sia privati, come dei servizi educativi che “ perseguono in modo specifico obiettivi di welfare sociale”.
Roma, 21 febbraio 2006
COMUNICATO
L’ETUCE saluta con piacere i progressi dovuti all’esclusione delle aree sopra citate del settore educativo, ma rimane gravemente preoccupata dal fatto che altre restano ancora incluse nella direttiva e che restano vaghe e poco chiare le definizioni legali utilizzate negli emendamenti del parlamento, con la conseguenza che molto probabilmente sarà la Corte di giustizia europea a dover decidere se un dato servizio educativo rientra nella Direttiva sui servizi.
L’ETUCE farà un’analisi dettagliata sulle conseguenze della votazione, ma già da subito è evidente che potrebbero essere colpiti aspetti dell’istruzione superiore e i corsi della formazione professionale, mentre diminuirebbe la possibilità di ogni Stato membro di regolamentare in modo pieno tali settori.
Porgendo la massima attenzione alla discussione all’interno del Consiglio dei ministri per raggiungere un accordo politico sulla posizione da assumere sulla Direttiva, l’ETUCE rimane vigilante nell’obiettivo di raggiungere l’esclusione completa e senza ambiguità di tutti i servizi educativi .
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