8 settembre 2008 Giornata Internazionale dell'alfabetizzazione
774 milioni di adulti, due terzi dei quali donne, vivono senza un’istruzione di base e 72 milioni di bambini non sono mai andati a scuola.
I dati UNESCO ( Comunicato ufficiale dell'UNESCO e dati) parlano chiaro: il futuro del pianeta dipende dalla capacità di leggere e scrivere.
La giorrnata internazionale dell'alfabetizzazione quest’anno è dedicata alla stretta relazione che intercorre tra alfabetizzazione e salute.
Per questo l'UNESCO ha scelto Henry Kangethe, un ex ragazzo di strada del Centro di assistenza di AMREF a Nairobi, come protagonista della Conferenza africana regionale a sostegno dell’Alfabetizzazione globale (Bamako, Mali, 10-12 settembre).
La storia di Henry, come di molti altri ragazzi di strada assistiti e istruiti da AMREF, è un chiaro esempio di come, soprattutto in Africa, l'educazione possa cambiare e salvare la vita.
Brothers of Pen and Paper è il mini documentario scritto e girato da Henry, con la regia di Angelo Loy, che sarà proiettato in anteprima mondiale durante i lavori della Conferenza.
Roma, 8 settembre 2008
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Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione 2007
Comunicato ufficiale dell'UNESCO
Parigi, 5 settembre – Il rapporto vitale tra alfabetizzazione e salute è al centro della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione di quest’anno, che si celebrerà in tutto il mondo l’8 settembre.
Nel suo messaggio per l’occasione, il Direttore generale dell’UNESCO, Koïchiro Matsuura, afferma: “L’alfabetizzazione rafforza la capacità delle persone di trarre giovamento dalle opportunità offerte da sanità e educazione – per esempio cercando un aiuto medico per se stessi o per un bambino malato, adottando misure di prevenzione sanitaria come l’immunizzazione, e acquisendo una maggiore consapevolezza sui metodi di pianificazione familiare […]. I genitori istruiti, soprattutto le madri – che hanno raggiunto un buon grado di alfabetizzazione o attraverso un percorso scolastico formale o con programmi per adulti – con molte più possibilità manderanno i propri figli a scuola e si interesseranno del loro stato di salute e dei propri bisogni sanitari”.
Obiettivi importanti sono stati raggiunti in molti paesi e progressi sono stati registrati attraverso l’alfabetizzazione adulta e programmi di educazione non formale, ma le grandi sfide rimangono. Circa 774 milioni di adulti, due terzi dei quali donne, vivono senza un’istruzione di base. Più di 72 milioni di bambini non sono mai andati a scuola e molti di più la frequentano con irregolarità. Inoltre, molti neo-letterati non possono esercitare le loro conoscenze in mancanza di materiali di lettura adeguati.
Quest’anno le celebrazioni ufficiali dell’UNESCO della Giornata internazionale dell’Alfabetizzazione si terranno dal 10 al 12 settembre a Bamako, in Mali, nell’ambito della Conferenza africana regionale a sostegno dell’Alfabetizzazione globale. I laureati del Premio per l’alfabetizzazione 2007 dell’UNESCO (provenienti da Cina, Nigeria, Senegal, Spagna, Tanzania e Stati Uniti) riceveranno il loro riconoscimento durante la celebrazione in elogio dei loro effettivi contributi all’alfabetizzazione e alla salute.
The Alphabet of Hope: Writers for Literacy (L’alfabeto della speranza: scrittori per l’alfabetizzazione), un libro che raccoglie i racconti di celebri autori* a sostegno del diritto all’alfabetizzazione per tutti, sarà diffuso dall’UNESCO nella stessa occasione. E sarà proiettato Brothers of pen and paper (Fratelli di carta e penna), un documentario diretto da giovani ragazzi del Kenya che mostrano il loro punto di vista sulla relazione alfabetizzazione/salute.
La Conferenza africana regionale è una delle sei conferenze regionali e sub-regionali organizzate dall’UNESCO a sostegno dell’alfabetizzazione globale all’interno dei programmi Education for All (EFA), United Nations Literacy Decade (UNLD), e Literacy Initiative for Empowerment dell’UNESCO(LIFE).
*Margaret Atwood, Paul Auster, Paulo Coelho, Nadine Gordimer, Amitav Gosh, Francisco Sionil Jose, N. Scott Momaday, Toni Morrison, Wole Soyinka, Amy Tan, Miklós Vámos, Banana Yoshimoto. FR : Philippe Claudel, Philippe Delerm, Chahdortt Djavann, Fatou Diome, Marc Lévy, Alberto Manguel, Anna Moi, Erik Orsenna, Gisèle Pineau, Abdourahman A. Waberi, Wei Wei.
Alfabetizzazione, alcuni dati su scala mondiale
Fonti: unesco.org, it.wikipedia.org, nigrizia.it
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774 milioni di adulti non hanno un’istruzione di base
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Un adulto su cinque è analfabeta
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Due terzi degli analfabeti adulti sono donne
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137 milioni di bambini e giovani sono analfabeti; il 61% di essi sono ragazze
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72.1 milioni di bambini non sono mai andati a scuola, molti di più la frequentano con irregolarità o l’hanno abbandonata
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Quando il tasso di scolarizzazione e il tasso di occupazione delle donne aumentano, il tasso di fecondità cala rapidamente e tende a stabilizzarsi attorno al livello di riproduzione fisiologica di 2,1 figli per donna
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due terzi degli analfabeti si trovano in solo 9 paesi e il 47% dei 774 milioni vivono in India e in Cina (rispettivamente il 35% e il 12%)
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le nazioni con la più bassa percentuale di alfabetizzazione al mondo sono Burkina Faso (12.8%), Niger (14.4%) e Mali (19%). Dei 774 milioni di adulti analfabeti di tutto il mondo, 141 milioni si trovano nella regione subsahariana del continente africano. Dal 1970 ad oggi in questa zona la quantità di analfabeti sopra i 15 anni è andata aumentando; l’aumento è in parte causato dalla crescita naturale della popolazione, ma evidenzia un’evidente situazione di difficoltà.
Alfabetizzazione e Salute: non c’è l’una senza l’altra
Sono molti i fattori che legano in modo indissolubile alfabetizzazione e salute: l’esperienza di AMREF dimostra che non si dà l’una senza l’altra
Il caso più evidente, soprattutto nell’Africa Subsahariana, è quello della pandemia di Aids. I 13 milioni di bambini resi orfani dell’Aids sono spesso costretti ad abbandonare gli studi o addirittura a non intraprenderli perchè lasciati a se stessi, costretti a badare alla sopravvivenza propria e dei fratelli più piccoli, immergendosi precocemente nel mondo senza prospettive del lavoro minorile. Ma l’Aids colpisce anche il corpo insegnante: molti docenti, costretti spesso ad insegnare in luoghi lontani da casa, si espongono a rapporti sessuali a rischio. Il Kenya nel 2005 ha perso 600 insegnanti morti di Aids mentre nello stesso anno, in Mozambico, la spesa pubblica per rimediare all’assenteismo del corpo docente dovuto all’Aids ammontava a 3.3 milioni di dollari. Ma se l’Aids ha un impatto negativo sull’alfabetizzazione e sull’istruzione, è vero anche il contrario: l’educazione è uno strumento fondamentale per combattere la malattia. Il virus Hiv infatti si diffonde soprattutto a causa dell’ignoranza e dell’incapacità di recepire i messaggi di prevenzione. Uno studio condotto in 32 paesi dimostra che le donne analfabete sono esposte al virus in misura quattro volte superiore alle donne in grado di leggere e scrivere. La scuola poi, come dimostra la lunga esperienza di AMREF lungo la costa del Kenya, è in grado di fornire informazioni affidabili e strumenti di prevenzione in grado di arrestare la pandemia. I nostri colleghi sul campo, inoltre, insistono sull’importante ruolo che gli alunni delle scuole primarie e secondarie svolgono come diffusori di conoscenze e norme di prevenzione sanitaria nelle famiglie e nelle comunità di appartenenza. Altro fattore chiave, il prolungamento dell’educazione delle ragazze, spesso costrette ad abbandonare la scuola in giovane età: una ragazza istruita dispone di maggiori strumenti per controllare la propria vita sessuale e per evitare di cadere nella facile trappola della prostituzione. Ma il legame tra salute e alfabetizzazione riguarda anche le infrastrutture scolastiche e le condizioni generali in cui gli studenti assistono alle lezioni: una corretta istruzione richiede che l’attività didattica si possa svolgere in ambienti sani e che gli studenti godano di buona salute. Molto spesso le scuole non dispongono di acqua pulita e di servizi igienici nelle vicinanze, trasformandosi così in centri di diffusione di numerose malattie, ragion per cui molti studenti scelgono di disertare le lezioni. Per quanto riguarda il rapporto tra buona salute e corretta alimentazione dei bambini e apprendimento, i dati parlano chiaro: la mancanza di ferro provocata dalla malaria, ad esempio, colpisce il 50% degli alunni nei paesi in via di sviluppo. Semplici interventi a basso costo, come ad esempio la distribuzione di vitamina A, iodio e ferro, secondo i dati Unesco, possono aumentare il quoziente intellettivo medio degli studenti da 4 a 6 punti e la frequenza a scuola del 10%. Alcuni progetti di AMREF vanno nella stessa direzione: la costruzione di fonti d’acqua pulita (pozzi o cisterne d’acqua piovana) e di servizi igienici, nelle scuole della costa del Kenya e del Nord Uganda, ha avuto un impatto positivo nella lotta all’assenteismo scolastico.
AMREF
E' la principale organizzazione africana sanitaria no profit del continente africano.
Nata a Nairobi nel 1957 come una piccola fondazione, oggi AMREF impiega in Africa oltre 800 persone, per il 97% africani. Gestisce circa 140 progetti di sviluppo sanitario in 6 paesi (Etiopia, Kenya, Sud Africa, Sudan, Tanzania, Uganda) con il coinvolgimento attivo delle comunità, del personale e dei sistemi sanitari locali.
L’impegno nel campo della prevenzione, dell’educazione alla salute e della formazione di personale medico e paramedico locale mira sempre a generare benefici permanenti attraverso modelli replicabili.
In 50 anni di attività, AMREF ha soccorso, vaccinato, curato, operato e soprattutto istruito milioni di persone. Il braccio operativo più noto è ancora oggi il servizio dei Flying Doctors, che porta regolare assistenza specialistica e chirurgica agli ospedali delle zone isolate. A terra, AMREF è presente con Centri Sanitari e Unità Mobili di chirurgia, prevenzione, vaccinazione e oculistica, in grado di fornire assistenza medica alle popolazioni rurali e nomadi.
AMREF Italia ha una sede centrale a Roma dalla quale vengono gestite tutte le attività, una sede regionale a Milano e una delegazione regionale a Firenze. Sono gia attivi e formalizzati i Gruppi di Volontari “Amici di AMREF” (ADA) di Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli, Bologna, Firenze, Lucca e altri gruppi sono in fase di costituzione in molte regioni Italiane.
Il network internazionale di AMREF è composto da 12 sedi presenti in Europa, Stati Uniti e Canada.
Quasi il 90% dei fondi raccolti provengono dal sostegno di privati cittadin
i, da eventi e manifestazioni e da collaborazioni con aziende selezionate.
I sostenitori di AMREF Italia sono oltre 120.000 - Molti noti personaggi del mondo dell’arte, della cultura, dello spettacolo e dello sport, contribuiscono personalmente alla crescita di AMREF con la loro testimonianza e collaborazione.