28 marzo 2006: la Francia in sciopero contro il contratto di primo impiego (CPE)
Francia - Marzo 2006
Grandi aspettative di riuscita e di partecipazione. Tardive le aperture del governo che appare sempre più in difficoltà di fronte all’opinione pubblica
C’è molta aspettativa sullo sciopero di oggi, dopo quasi tre settimane di mobilitazione quotidiana, di manifestazioni anche di grossa ampiezza, di incidenti, di occupazione di scuole e università. Le mosse di parziale apertura del primo ministro si sono rivelate tardive e approssimative. Sarà perché la macchina dello sciopero era già in moto sarà perché non si fidano, i sindacati hanno deciso di mantenere la mobilitazione.
Le previsioni sono drastiche: sulla rete del metrò parigino si parla della chiusura della metà delle linee, mentre per la metropolitana extraurbana funzionerà un treno su due. Nelle provincia francese il preavviso riguarda le linee di trasporto urbane ed extraurbane di 71 città. Le ferrovie, dove lo sciopero proclamato da 7 sindacati è di 36 ore, contano di assicurare non più di 2 TGV su 3, il 40% dei treni Corail e il 51% dei treni regionali. Nei voli l’Air France è bloccata per 24 ore dalla proclamazione di 8 sindacati e tre sindacati di controllori di volo hanno deciso di fermare il traffico negli aeroporti. 4 sindacati hanno proclamato lo sciopero delle banche e due quello del trasporto petrolifero alla raffineria di Stato Total. Sei sindacati di categoria hanno proclamato lo sciopero a France Telecom e alla posta. La scuola è naturalmente in sciopero così come la funzione pubblica. In sciopero anche i canali TV France 2 e France 3 e nella giornata del 28 i giornali non escono.
Sono previste 135 manifestazioni in altrettante città. A Parigi sarà nel pomeriggio .
La polizia ha precostituito piani specifici per tenere a bada i “casseurs”. Nella giornata di giovedì scorso gli atti di violenza sono avvenuti ad opera di gruppi ben identificati e distinti dal grosso dei manifestanti, ma la polizia viene accusata di essere intervenuta in ritardo ed indiscriminatamente. L’idea della polizia è di tener d’occhio i gruppi “a rischio”, ma è stata respinta dagli organizzatori la possibilità di inserire poliziotti nella manifestazione. Gli organizzatori non si fidano e temono provocazioni.
L’ultimo sondaggio pubblicato da France 2 parla di un 63% di francesi contrari al CPE, di un 62% favorevole alle manifestazioni, di un 59% che ritiene il primo ministro responsabile della situazione, di un 44% che chiede il ritiro totale del provvedimento.
Unico dato consolante per il primo ministro: la UNEF, il sindacato studentesco alla testa delle lotte, ha perso le elezioni ai consigli di amministrazione delle opere universitarie ottenendo appena 35 seggi contro 89 che ne aveva, mentre la più moderata FAGE, contraria al CPE ma anche alle occupazioni di facoltà, ne ha ottenuti 79 contro 33 che ne aveva, e l’organizzazione di destra UNI ne ha ottenuti 27. L’UNEF ha deciso però di impugnare il risultato perché le elezioni che si sono svolte in questi giorni di non funzionamento delle università hanno visto incidenti, furti delle urne e una partecipazione dimezzata degli studenti rispetto a quella pur bassa delle altre volte.
Roma, 28 marzo 2006