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Ci lascia Mario Lodi, grande pedagogista, scrittore e insegnante

Un'enorme perdita per la scuola tutta

03/03/2014
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È morto Mario Lodi. Quello con lui è stato un incontro straordinario per tutti coloro che lo hanno avuto come maestro: gli alunni, gli studenti, i suoi lettori, i maestri, le maestre e i tanti insegnanti cresciuti civilmente e professionalmente grazie alle sue opere. Per il Movimento di Cooperazione Educativa. Per la scuola tutta.
Per la politica quando è stata capace di riconoscere la funzione fondante e insostituibile della scuola pubblica per lo sviluppo democratico del Paese.

Non sarà difficile ricordarlo. Sarà invece tutt'altro che scontato far vivere concretamente i suoi insegnamenti.
Ma questo dovrà essere il nostro impegno. Un impegno che vogliamo riaffermare rammentando alcune sue parole: "Pochi giorni fa, in una scuola elementare, domandai ai bambini quali erano i loro sogni per il futuro. Ha risposto subito Massimo: "diventare miliardario!". Sogno, condiviso dagli altri bambini, che ci fa riflettere. Oggi è difficile educare perché il nostro impegno di formare, a scuola, il cittadino che collabora, che antepone il bene comune a quello egoista, che rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente vanificato dai modelli proposti da chi possiede i mezzi per illudere che la felicità è nel denaro, nel potere, nell'emergere con tutti i mezzi, compresa la violenza. A questa forza perversa noi dobbiamo contrapporre l'educazione dei sentimenti: parlare di amore a chi crede nella violenza, parlare di pace preventiva a chi vuole la guerra. Dobbiamo imparare a fare le cose difficili, come disse Gianni Rodari in una delle sue ultime poesie: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco, liberare gli schiavi che si credono liberi"