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Oggi a Roma gli Stati Generali della Conoscenza

Un cartello di 32 associazioni e movimenti della società civile, tra cui CGIL e FLC, i promotori di questo importante appuntamento. Un confronto ampio di posizioni diverse, l'inizio di un percorso da cui nasceranno proposte per migliorare il nostro sistema formativo e di ricerca.

17/05/2011
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Si aprono questa mattina a Roma gli Stati Generali della Conoscenza. Un appuntamento preparato in mesi di lavoro comune da un cartello molto ampio di associazioni e movimenti della società civile e delle professioni, tra cui la CGIL e la FLC.

La scuola, l'università, la ricerca pubbliche sono beni preziosi per ogni comunità nazionale, per i singoli cittadini, per lo sviluppo, non solo economico di ogni Paese e non si può tollerarne la deriva a cui questo governo le ha condannate. L'istruzione, la formazione e la ricerca hanno bisogno di vere riforme, di interventi innovativi, di investimenti: con questa convinzione i 32 promotori degli Stati Generali hanno lanciato un appello affinché lavoro, sapere, diritti tornino "al centro delle scelte strategiche per restituire fiducia e futuro al Paese", ponendo fine a quella che hanno chiamato "emergenza educativa, sociale, e occupazionale".

Scopo degli Stati Generali è aprire "un grande spazio di confronto pubblico – ha detto Domenico Pantaleo, segretario generale della FLC CGIL – su temi che devono uscire dal chiuso delle stanze del potere e della burocrazia ministeriale". Da questa rete fatta di tante idee e opinioni diverse potranno scaturire proposte per migliorare nel suo insieme il nostro formativo e di ricerca.

Gli Stati Generali che si tengono a Roma sono l'avvio, la prima tappa di un percorso che ancora non sappiamo come si svilupperà e a cosa porterà, ma i promotori si sono sforzati in questi mesi di costruire una base comune, sintetizzata dal documento che aprirà i lavori di oggi. Tra questi punti in comune c'è il diritto di ciascuno di accedere al sapere, a un sapere libero da condizionamenti ideologici; il diritto di ciascuno di formarsi per tutto l'arco della vita. Le istituzioni educative hanno il compito principale di formare cittadini liberi, in grado di decidere e scegliere della propria vita, e lavoratori consapevoli e competenti. La ricerca deve essere libera, solo così può servire gli interessi della comunità, altrimenti serve le lobbies che la finanziano.

"Investire in conoscenza – ha detto Susanna Camusso – è una scelta importante per indicare il Paese che vorremmo, perché la conoscenza parla di democrazia, di autonomia delle persone e di libertà di pensiero".

Il titolo che è stato dato all'assise di oggi e domani è già di per sé programmatico: "Ridare futuro, speranza e fiducia al Paese è la priorità. La conoscenza è lo strumento per farlo".

Alle 10 si apriranno i lavori con la presentazione del Documento comune. Seguiteci, vi terremo informati del loro andamento. Grazie a Radio Articolo1 sarà anche possibile seguire la diretta audio su questo sito.

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