Scuole siano chiuse a chi incita all’odio razziale e all’intolleranza politica
Comunicato stampa della FLC CGIL Emilia Romagna e FLC CGIL Bologna.
Apprendiamo con sgomento che il 6 maggio scorso, “grazie all’impegno dei militanti del Blocco Studentesco” (come si legge nel post pubblicato dagli stessi nei loro account social) è potuto entrare all’interno del Liceo Da Vinci di Casalecchio di Reno “un volontario di Sol.Id. Onlus per portare una testimonianza riguardo il genocidio del popolo Karen”.
Sgomento derivante dal fatto che sia Blocco Studentesco, sia la Onlus citata, altro non sono che emanazioni dirette (come si può verificare facilmente dal loro sito ufficiale) della più nota organizzazione neofascista Casapound, tristemente famosa non solamente per le quotidiane dichiarazioni di incitazione all’odio razziale e all’intolleranza politica, ma anche in quanto protagonista di decine di episodi di intimidazioni, aggressioni e violenze squadriste ai danni di studenti, migranti, cittadine e cittadini in tutto il Paese.
Una realtà fatta di violenza che viene però spesso ricoperta da una patina di “presentabilità” anche grazie a una galassia di sigle fantasiose dietro le quali celarsi, tra le quali appunto Sol.Id. - Solidarité Identités Onlus. Ma mentre l’obiettivo sbandierato sembra essere quello di “testimoniare il genocidio del popolo Karen”, le risultanze processuali e le inchieste giornalistiche che hanno indagato la pluriennale presenza di Casapound e dei neofascisti italiani in Birmania raccontano una realtà ben diversa, fatta di campi di addestramento paramilitari e condanne per la partecipazione a tentativi di golpe.
Fatta per amore di chiarezza questa breve ricostruzione fattuale, risulta evidente che la presenza nelle nostre scuole di tali organizzazioni, dei loro militanti e l’agibilità che è stata loro concessa di poter propagandare la loro ideologia, è un fatto inaccettabile e che non può e non deve ripetersi.
La scuola è presidio di democrazia per eccellenza perché trae sostanza dai principi costituzionali alla base dei quali c'è l'antifascismo. Quindi le nostre scuole, per propria natura, sono antirazziste, antisessiste ed antifasciste e sono un luogo plurale, di accoglienza, di inclusione, di integrazione.
Partire dalla Costituzione e spiegarne i principi è un'operazione di forte valenza culturale e sociale, in controtendenza con il dilagare di varie forme di razzismo, violenza e oscurantismo perché i principi della nostra Costituzione non sono superati e neppure invecchiati ma vanno difesi e ripresi.
Invitiamo tutti coloro che operano nella scuola, ad incominciare di chi ricopre ruoli di responsabilità, a vigilare affinché tali episodi non tornino a verificarsi, e a farlo con tanta più attenzione alla luce della subdola strategia neofascista di presentarsi “sotto mentite spoglie” e dietro una maschera di presentabilità o addirittura di umanitarismo.
Per conto nostro, di fronte a questi tentativi di infiltrazione delle scuole, continueremo e rilanceremo il nostro impegno antifascista e di difesa dei valori della Costituzione, moltiplicando le assemblee e le iniziative, dentro e fuori le scuole, per informare lavoratori e lavoratrici, studenti, genitori e cittadini, ed impedire che la barbarie che ha insanguinato il novecento torni ad alzare la testa.
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