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Una scuola precaria è una scuola senza futuro

Beatrice Trentini, docente precaria di Ferrara, si definisce una delle privilegiate essendo riuscita ad ottenere un contratto per 18 ore nel Liceo di Argenta. I tagli da quest'anno hanno coinvolto anche le scuole superiori creando una grave disparità tra gli studenti a seconda degli istituti. Mentre i Licei attuano la riduzione di orario solo in prima nei tecnici e professionali questo avviene anche nelle classi successive. Le materie più colpite sono proprio quelle caratterizzanti: laboratori ed esercitazioni. Come si può diventare cuochi senza esercitarsi in cucina: si diventa semplici conoscitori di ricette. Sono anche aumentati gli alunni per classe ma le aule continuano ad avere la stessa capienza e questo crea anche gravi problemi di sicurezza oltre che di funzionalità.

Chi ci rimette per primo, ha aggiunto Beatrice, sono i ragazzi con maggiori difficoltà, mentre la scuola dovrebbe svolgere anche un ruolo di supporto e di sostegno proprio in queste situazioni e non lo può più fare. Anche i Centri Territoriali per l'educazione degli adulti sono stati mortificati impedendo di proseguire nelle importanti esperienze di integrazione e di lotta alla dispersione.
Sono sparite le sperimentazioni senza alcun vero criterio di qualità ed i ragazzi si sono iscritti alla scuola superiore senza sapere quali corsi sarebbero stati attivati. Anche il personale ATA ha subito tagli gravissimi e ormai nelle scuole si rischia di utilizzarlo anche per mansioni diverse dalle proprie.

Passando ai temi del precariato, Beatrice afferma con forza l'obiettivo della stabilizzazione di i tutti i precari: i posti ci sono, non si assume solo per risparmiare!
I tagli colpiscono i precari invece di intervenire su sprechi e abusi: manca il coraggio di assumersi la responsabilità di intervenire puntualmente e in questo modo il taglio diventa indiscriminato.
Anche il cosiddetto "salva precari" si è rivelato mortificante ed iniquo, non prevedendo alcuna risorsa aggiuntiva ma solo la salvaguardia dei punteggi.

Beatrice ha concluso ricordando come anche in Emilia Romagna si sta sviluppando un clima vessatorio nei confronti dei lavoratori della scuola che esprimono la loro opinione.

Qualche funzionario ha confuso la fedeltà alla Repubblica con quello verso il Governo e per questo persegue colleghi che si sono permessi di chiedere il rispetto della legalità e dei diritti dei lavoratori e degli studenti.

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