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Emanuele Barbieri, Esperto Politiche scolastiche, è intervenuto al convegno con la comunicazione dal titolo " Le leve utilizzate, i processi attivati, le risorse messe in campo: punti di criticità e i fattori di crescita".

L'autonomia, prima che un insieme di norme, è l'espressione di un sistema di valori e di una cultura che considera la democrazia una condizione da difendere e sviluppare con ferma intransigenza nella difesa dei diritti, nell'affermazione del principio di responsabilità, del primato della legalità, della ripartizione dei poteri e dei loro limiti in uno Stato di diritto; valorizza la cooperazione e la solidarietà; è una condizione e uno strumento per perseguire le finalità istituzionali che la Costituzione affida al sistema educativo; è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale.

Per sviluppare le potenzialità dell'autonomia scolastica sono però necessari idonei presupposti oggettivi, o esterni, determinati essenzialmente dal decisore politico (nazionale o locale) e condizioni soggettive o interne, dipendenti appunto dai soggetti interni alla scuola: dirigente scolastico, docenti, personale ATA, genitori e studenti.

Le condizioni esterne, prosegue Barbieri, sono andate progressivamente peggiorando (taglio alle risorse affidate alla gestione diretta delle scuole, tagli agli organici). Le potenzialità derivanti dalle competenze interne alla scuola, quando queste, per qualsiasi motivo, non vengono esercitate con risultati significativi ed apprezzabili, si ridimensionano e risultano gradualmente meno credibili.

Per rilanciare l'autonomia è necessario agire su entrambe le leve: quelle esterne e quelle interne. Per definizione, quelle esterne potrebbero risultare, per i motivi più diversi (cultura dominante, rapporti di forza politici e sindacali, ecc), non utilizzabili. Questo non può comportare rassegnazione, ma impone una battaglia difficile e di non breve periodo.

Per quanto riguarda le leve interne è necessario valorizzare il ruolo delle diverse componenti scolastiche e sviluppare le esperienze positive maturate, che vanno documentate, analizzate ed eventualmente rielaborate e riproposte.

Questo rimanda al problema della capacità di auto organizzazione e rappresentanza delle istituzioni scolastiche autonome. Senza rappresentanza, le autonomie scolastiche sono inevitabilmente perdenti nel rapporto con le regioni, le autonomie locali e l'amministrazione scolastica. Il problema delle forme, delle modalità di costituzione e della composizione della/e rappresentanza/e delle istituzione scolastiche autonome va discusso e risolto con il concorso dei diversi soggetti, direttamente o indirettamente interessati alla vita e ai risultati della scuola, a partire da quelli sindacali. Ma è un problema che non può essere eluso.

Così come non può essere eluso, conclude Barbieri, anche in una fase di tagli e di drastica riduzione delle risorse, il problema di entrate finanziarie predefinite e certe e di un organico funzionale affidato alla gestione responsabile delle scuole.

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  • 2 LUGLIO | Prosecuzione trattativa sequenze contrattuali CCNL Istruzione e Ricerca lett. a) art. 178. ARAN, ore 11:00
  • 4 LUGLIO | Presentazione Bozza proposta MIM per Atto di Indirizzo CCNL Comparto scuola 2022/2024, MIM, ore 10:30
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