Sciopero generale della scuola e manifestazione nazionale a Roma
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13:30
Sono terminati gli interventi dal palco e mentre a Piazza del Popolo i manifestanti si allontanano soddisfatti, alle ore 14,00 il corteo sta ancora transitando in prossimità di Trinità dei Monti. Concludiamo la web cronaca con altri coloritissimi e ironici slogan :
Meglio bionda che Brunetta
La legge Gelmini toglie il futuro ai bambini
Nelle classi da 31 non impara più nessuno
Gelmini, Gelmini per trovare i quattrini fai del male ai nostri bambini
Dobbiamo insegnare a far di conto? I parlamentari sono troppi non ce li possiamo permettere
NO ai tagli sul sapere, NO agli sprechi del potere
Tremate tremate, le nonne son tornate (SPI-Cgil)
Popolo ignorante, governo esultante
Tagli alla scuola, generazione di mutilati
Sono unica, ma non mi basto
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13:15
Prende la parola Domenico Pantaleo, Segretario Generale della FLC Cgil.
"Questo di oggi è solo l’inizio. Lo diciamo al Ministro ed al Governo. Non ci fermeremo finché il Governo non rivedrà la sua posizione. Il Paese vuole affrontare il futuro con la cultura. Il Governo deve avere rispetto di chi protesta, di chi chiede più democrazia e un paese diverso. E’ straordinario che ci siano tanti giovani, sono quelli che non vogliono essere considerati della merce. Quello del Governo è un ritorno al passato, ad un paese classista, che discrimina ed emargina. L’Italia democratica non può accettare quello che è successo ieri a Piazza Navona. Chiunque va in piazza ha diritto al rispetto. Con questa moltitudine che oggi è in piazza bisogna discutere.La nostra Costituzione privilegia la scuola pubblica per tutti e di tutti.Andremo avanti. Contesteremo giorno per giorno l’applicazione di questa pessima legge. La nostra sarà una battaglia a tutto campo.Si deve discutere con tutti e si deve smettere con l’autoritarismo.Sfidiamo il Governo a fare una vera riforma, noi abbiamo le nostre proposte, ma non si può partire dai tagli. Perché l’istruzione è il futuro del Paese e la sua stessa democrazia. L’intera Italia dice oggi al Governo sulla scuola ed il 14 su università, ricerca ed AFAM: fermati.L’unità sindacale che abbiamo costruito qui sarà la nostra forza non dobbiamo disperderla.".
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12:40
A Piazza del Popolo è iniziato il comizio che si può vedere in diretta sul nostro sito. Di seguito una breve sintesi degli interventi.
Rino Di Meglio, Segretario generale Gilda
Oggi c’è unità di tutta la scuola e di tutto il Paese.
La scuola italiana meriterebbe ben altro rispetto a quanto questo Governo sta facendo.
Questa grandissima manifestazione chiede attenzione per la scuola.
Non è inutile, mostra a tutti il totale disaccordo su quanto il Governo sta facendo.
E non ci fermeremo qui.
Massimo Di Menna, Segretario generale UIL Scuola
Tutti quelli che stanno nella scuola oggi sono qui. Malgrado i bassi stipendi e la scarsa considerazione lavorano tutti con grande professionalità.
Siamo qui per difendere la scuola pubblica nazionale contro ogni attacco.
Difendiamo la scuola laica che integri tutte le culture per il futuro del Paese. Più soldi per la scuola sono più soldi per il futuro del Paese. Con la scusa di ridurre gli sprechi si sta uccidendo la scuola.
Noi abbiamo proposte, vogliamo che vengano ascoltate.
Il Ministro deve convocarci.
Marco Nigi, Segretario generale Snals
Grazie a quanti hanno reso possibile questa grande manifestazione.
Avremmo voluto essere ascoltati dal Ministro. Non è stato fatto e si è deciso di tagliare soldi e persone. Siamo di fronte a veri e propri licenziamenti.
Il Governo nasconde i numeri veri perché in realtà non vuole la scuola di tutti.
L’attacco è alla scuola, ma anche all’università ed alla ricerca, a tutta la conoscenza. Il Governo vuole meno scuola e meno istruzione.
I sindacati vogliono una scuola di qualità, ma questo non si ottiene con i tagli.
Il Paese ha bisogno di più scuola, di più diplomati, di più laureati.
Raffaele Bonanni, Segretario generale CISL
L’unità della scuola salverà la scuola pubblica.
Questo movimento è pacifico e durerà.
Le scelte del futuro si fanno con la gente. Non si decide come in un consiglio di amministrazione.
Va rispettata la Costituzione e si deve rispondere ai bisogni dei cittadini. Non si fanno riforme con i tagli e con l’autoritarismo ed il dirigismo.
L’Europa fonda il suo futuro sulla conoscenza.
Andremo avanti, parleremo con la gente e chiederemo anche agli amministratori locali.
Francesco Scrima , Segretario generale CISL Scuola
Siamo tanti e siamo quelli della scuola pubblica di tutta la società.
Questo non è un rito, è democrazia, impegno civile e promessa per il futuro.
Tutta la scuola dice no ad una scuola impoverita e asservita alle esigenze di un mercato.
Si sta imponendo una tassa sul futuro, sui giovani e questa è la più iniqua.
Questa piazza del popolo italiano è più seria di quella del Governo.
Occorre un patto educativo tra scuola e società. La nostra scuola è migliore della società.
Questa non è una partita chiusa. Lo norme approvate non sono sostenibili, lo diranno gli amministratori locali e le famiglie.
Questa piazza chiede al Governo di fare un passo indietro, di aprire spazi reali di confronto.
Guglielmo Epifani , Segretario generale CGIL
Qui a Roma e nel resto dell’Italia si sta segnando una giornata memorabile per il futuro del Paese. Nessuna piazza può contenere tutti: a Roma i cortei sono 4. In tante città piccole e grandi il Paese insorge. I giovani non si pentiranno di essere qui. Noi lavoreremo perché le loro proteste non siano bloccate, tacitate e messe in discussione. La maggioranza del Paese non si rassegna e non si fermerà perché tutti hanno capito che questa non è una riforma ma una manovra per fare cassa sulle spalle del futuro del Paese. Siamo l’unico paese che taglia sulla conoscenza. Il Governo non si vuole accorgere che siamo in crisi: i disoccupati aumentano ed ora ci saranno migliaia di insegnanti, personale ATA, ricercatori, tecnici che perderanno il lavoro. Il 14 torneremo in piazza per l’università, la ricerca, l’AFAM. Noi siamo pronti per la sfida riformatrice. Qui non ci sono fannulloni. Siamo pronti a combattere le ingiustizie. Noi andremo avanti, continueremo a chiedere il confronto. Il Governo lo deve al Paese. Non dividiamoci. La forza di oggi è la forza dell’unità: non rinunciamoci per un piatto di lenticchie. Presto tutti capiranno e ci ringrazieranno. L’istruzione della scuola pubblica è il motore di oggi e di domani. Noi siamo qui perché pensiamo agli altri ed al futuro.
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12:30
Cartelli e slogan per dire tante cose
La variopinta e festante manifestazione della scuola è ricca di slogan e di cartelli eccezionalmente creativi e significativi:
Si dice ÈGIDA. Attenta! Potresti finire nella classe con gli immigrati
Quando la Gelmini dice non capisco noi le crediamo
Gelmini, non è una festa è una protesta
Dopo le classi differenziali mancano solo le leggi razziali
E sul maestro unico, tanto caro al ministro, i manifestanti replicano con uno striscione:
Maestro unico? NO grazie. Tutti in piazza come un unico maestro
Alcuni slogan riguardano più direttamente l'intera politica del governo Berlusconi:
I vostri tagli alla cultura sono prove tecniche di dittatura
Tra la associazioni degli insegnanti è presente anche il CIDI. Ecco alcuni slogan e cartelli:
Rimuovere gli ostacoli non crearli!
La scuola va riformata non tagliata
Più scuola meno televisione
Il futuro si gioca a scuola
E a chi dice sempre numeri diversi sulle manifestazioni o che dicono che il Paese non capisce, i partecipanti replicano e gridano difendendo la scuola:
Noi contiamo voi contateci
La scuola è pubblica non si tocca, la difenderemo con la lotta
Siamo quelli che non hanno capito
Vietato calpestare la scuola
Ma la maggioranza degli slogan riguardano il futuro dei giovani e del Paese:
Meno soldi ai palazzi più speranze ai ragazzi
Il futuro dei bambini è senza la Gelmini
Infine, gli slogan sull'ignoranza e sul disprezzo per la cultura arrivano perfino a citazioni di Dante:
Fatti non foste a viver come bruti ma a perseguir virtute e conoscenza
La quarta I: ignoranza
Più si taglia e più si raglia
Imponente lo spezzone di corteo della FLC Calabria che avanza al suono di tamburi con due enormi fantocci di cartapesta.
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12:00
Tutta Piazza del Popolo canta l'inno nazionale accompagnata dalla banda e da un lungo applauso finale.
Piazza della Repubblica é ancora strapiena, i cortei procedono lentamente ma non diminuisce la voglia di manifestare.
È il caso, ad esempio, della delegazione della FLC Campania, che ha lasciato piazza della Repubblica intorno alle 12 per aspettare i pullman bloccati sul raccordo, ed ha effettuato un percorso alternativo (via Nazionale ... via dei 2 Macelli).
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11:20
Durante la manifestazione di Roma continuano a pervenire sms dalle altre città d'Italia...
Savona - Bella ciao chiude la manifestazione, altissima la partecipazione.
Sassari – Nonostante gli scrosci di pioggia oltre 10.000 tra ragazzi e adulti sfilano indignati per le vie. Piazza d'Italia che misura un ettaro scoppia. Per chiudere la serata, "Stanotte bianca" degli universitari con musica, spettacoli e dibattiti.
Calabria - Cortei in tutte le città contro la riforma Gelmini. La gran parte delle scuole sono chiuse. Cortei a Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia ed in altri centri, con la partecipazione di studenti e professori. A Crotone scenario della protesta è il liceo classico Pitagora, dove è in corso un sit-in con la partecipazione di studenti e professori anche di altri istituti cittadini.
Trento - Presidio e corteo. Studenti delle scuole superiori di Trento in presidio a piazza Fiera.
Cagliari - Sono almeno 20.000 i partecipanti alla manifestazione di Cagliari per contestare la legge Gelmini. Nel capoluogo sono arrivati autobus da Oristano, dal Medio Campidano e dal Sulcis, ma non mancano gli apporti anche dal nord e centro Sardegna, con scuole del sassarese e del nuorese.
Bologna – Stanno sfilando almeno 30.000 persone, soprattutto studenti.
Sondrio – Gazebo con raccolta firme e distribuzione materiale a piazza Campello dalle 9 alle 16.00.
Cuneo – Oltre 5.000 in corteo: lavoratori, scuola, studenti, genitori.
Sassari – Su 70 scuole l'adesione è di circa del 95%. Le altre non rispondono.
Ancona - Corteo anti-Gelmini, più di 1.000 studenti medi.
Jesi (Ancona) - 600 studenti in corteo, il centro trasformato in un'unica assemblea, traffico bloccato.
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11:00
Tra i numerosi rappresentanti della CGIL e delle altre categorie, è presente anche il segretario confederale Enrico Panini il quale ci dice che è, semplicemente, una "manifestazione meravigliosa".
La testa del corte sta ormai affluendo a Piazza del Popolo, ma Piazza della Repubblica è ancora piena zeppa di manifestanti.
Per far defluire le migliaia di persone ancora ferme si è creato un secondo corteo lungo Via Nazionale ormai strapiena.
Alcuni pullman che non sono riusciti ad arrivare ai check point della capitale sono fermi sul raccordo anulare e le persone, scese dai mezzi, stanno improvvisando manifestazioni spontanee.
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10:25
I compagni della FLC Cgil si rivolgono ai manifestanti per chiedere le loro impressioni e le loro valutazioni. Pubblichiamo le prime dichiarazioni.
Luisa di Rovigo e Giovanna di Siracusa
Luisa, una maestra di Rovigo, è qui perché non ne può più: ad ogni cambio di governo si interviene sulla scuola primaria senza mai chiedere, a chi è a scuola e ci lavora, cosa deve cambiare. I cambiamenti devono avvenire con un confronto diretto con gli operatori della scuola. Non si possono sempre subire. Giovanna di Siracusa è alla manifestazione con la sua figliola. Dopo un lungo viaggio in treno durato tutta la notte è qui per protestare affinché sua figlia abbia un'istruzione pubblica di qualità. Il grave stato anche dell'edilizia scolastica siciliana, dichiara, mette in discussione ancora di più i tagli previsti da questa manovra economica.
Esponenti politici alla manifestazione
Sono presenti alla manifestazione per la scuola esponenti della politica di centro sinistra. Tra i primi ad arrivare sotto la pioggia l’on. Garavaglia, Bastico, Rusconi. Hanno ribadito la loro contrarietà alla politica dei tagli alla scuola e all’Università. Hanno dichiarato che sarà utilizzato ogni strumento a loro disposizione per ostacolare questo tzunami che si sta abbattendo sulla scuola, ricerca e università anche con l’utilizzo del referendum per l’abrogazione di quelle norme che individuano solo tagli e che surrogano il ruolo degli enti locali.
Le adesioni degli enti locali alla manifestazione .
Continuano ad arrivare i rappresentanti degli Enti Locali, assessori regionali, provinciali e molti sindaci con la fascia tricolore. E’ presente anche il Presidente della commissione istruzione delle Regioni on. Costa, la quale ribadisce il ruolo delle Regioni nel campo dell’istruzione che non può essere minimamente commissariato rispetto a quelle che sono le loro competenze. Le Regioni sono disponibili ad un confronto con questo governo, ma ad oggi non è mai avvenuto, su temi che vanno a ledere quel che sono i principi costituzionali, quali la sussidiarietà in campo di istruzione e formazione.
Vito insegna in un liceo classico di Trapani. Siamo in tanti da così lontano, perfino da Erice e Favignana. Vogliamo unire l'Italia dal nord al sud: solo la scuola lo può fare. E poi ci devono rinnovare i contratti per migliorare le condizioni di vita di questo Paese.
Da Sondrio, Massimo insegnante di scuola superiore
Siamo partiti in pullman unitario ieri sera alle otto. A Sondrio non c'e molto movimento ma molta attesa si. Pensiamo che oggi lo sciopero sarà totale nelle elementari e maggioritario nella media e nelle superiori. Sicuramente avrà la adesione più alta del normale.
Da Udine, le proteste di Filippo
Filippo, insegnante tecnico pratico, sta srotolando uno striscione: "No itp? No laboratori!". E' preoccupato perché dalla prossima settimana arriveranno i nuovi piani orari degli istituti tecnici che prevedono una riduzione delle ore di laboratorio. In questa maniera, dice, si chiameranno istituti tecnici ma saranno praticamente dei licei.
Dalla Locride, Sandro ci parla dell'adesione allo sciopero
Siamo partiti ieri sera alle 21 con 5 pullman pieni. Adesione fortissima, stimiamo tra il 60 e il 100% a seconda delle scuole. Molti equivoci sulla garanzia dei servizi minimi a causa di pressioni da parte dei dirigenti scolastici perché tra gli Ata lo sciopero e praticamente totale.
Da Roma, Rosalba insegnante e madre
La riforma della Gelmini è fatta per costringere gli italiani a mandare i figli alle scuole private. Ci ridurranno come in America che per andare nelle scuole pubbliche ci vuole la pistola.
Sofia, docente di Aosta: "Non difendiamo privilegi"
Sofia insegna in un istituto professionale di Aosta dopo un viaggio lungo e faticoso (sono partiti alle 22.00 di ieri sera).
"Sono qui perché credo fermamente in questa manifestazione. Sono contraria alla sostanza, ma anche al metodo utilizzato. Anche se noi siamo una Regione autonoma con normative speciali, siamo qui per sostenere tutti gli altri colleghi che subiscono questa controriforma. Sul pullman cerano tutte le sigle: questo dovrebbe far pensare. Non si difendono privilegi ma la qualità della scuola. La preoccupazione è che dopo la scuola si tocchi anche altro, sanità, ecc., senza nessuna discussione in Parlamento".
Luciana, docente a Mirano: "Solidarietà tra i popoli"
Luciana insegna inglese in una prima ITI di Mirano (Ve). Nella sua classe ci sono 7 cinesi 2 moldavi e 2 rumeni.
"Stiamo lavorando sull'inglese come lingua veicolare di culture diverse. Invece di creare barriere si creano punti di contatto e si sviluppa la solidarietà tra i ragazzi. Questa è la vera soluzione per l’integrazione".
Maddalena, insegnante di un liceo romano
È lì con le figlie e sta spiegando loro il perché di questa manifestazione. È molto preoccupata dalle recenti dichiarazioni di Berlusconi sulla scuola. Sono il segnale di un progetto di ampia dissoluzione della scuola pubblica. Maddalena è particolarmente colpita dall'ampia e corale partecipazione alla manifestazione di oggi e a quelle che si sono svolte nei giorni scorsi a Roma. Forse neanche ai tempi della Moratti ha visto così tanta gente determinata.
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10:20
Mentre a Piazza del Popolo il palco è già pronto, Piazza della Repubblica e vie adiacenti sono ancora strapiene. Ci comunicano che al parcheggio di Anagnina ci sono decine di pullman ancora bloccati. Tanta è la gente che un corteo a piazza Fiume non riesce a muoversi.
La linea A della Metro - Repubblica - è stata chiusa, a causa del grande afflusso dei partecipanti al corteo.
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10:10
Sono le 10,10 e la testa del corteo è ancora all'inizio di Via Barberini. Lo striscione di apertura riporta lo slogan della giornata " uniti per la scuola di tutti". Di apertura per modo di dire! Nello spazio che lo separa dal furgone con gli speaker che si alternano nello spiegare le ragioni dello sciopero, le persone sono tante, contenute a fatica dal servizio d'ordine. Tanti e vocianti. "Siamo tanti, anzi, tantissimi! Quantii? Lasciamoci contare!" Per dare un'idea dal camion danno la notizia di pullman fermi a Colleferro. Riceviamo un sms da Lucia della FLC di Teramo "Siamo in tanti, ancora alla stazione Anagnina. Aspettateci".
Servizi e comunicazioni
Agenda
- 5 NOVEMBRE | Presentazione del libro "Nonno, cos’è il sindacato?". Con Gianna Fracassi e don Luigi Ciotti. Centro Binaria di Torino, ore 18:00
- 6 NOVEMBRE | Riunione su CCNI integrazione MOF, DM ripartizione continuità as 2023-24 e Avvio confronto CCNI Economie MOF anni precedenti. MIM, ore 10:30
- 6 NOVEMBRE | Invito audizione Commissioni VII e XI riunite su DL 160/24. Camera dei Deputati, ore 14:00-16:15
- 7 NOVEMBRE | Incontro avvio procedure posizioni economiche, passaggi da Coll. scolastici a Operatori. MIM, ore 17:00
- 11 NOVEMBRE | Incontro su MOF. MIM, ore 15:00
- 18 NOVEMBRE | Presentazione del libro "Nonno, cos’è il sindacato?". Con Gianna Fracassi e Angelo Petrosino. Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni, ore 15:30
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