FLC CGIL

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Alessandro Arienzo, ricercatore precario Università di Napoli, ha descritto la condizione di crisi che attraversa l'Università italiana; una crisi che non è riconducibile unicamente alla mancanza di finanziamenti adeguati. I finanziamenti sempre più scarsi rendono impossibile ogni seria auto-riforma del sistema universitario e la garanzia del mantenimento di una adeguata qualità nell'impegno didattico e della ricerca.

Se il susseguirsi caotico di riforme dell'ordinamento didattico ha pregiudicato la qualità formativa degli Atenei, l'uso improprio e distorto del finanziamento a progetto, e la mancanza di risorse e strutture adeguate, ha reso sempre più difficile svolgere una seria attività di ricerca. Oltre a ciò, l'assenza di una valutazione efficace delle strutture e dei processi, oltre che dei risultati, e la mancanza di una programmazione degli interventi a segnano i limiti maggiori dell'intervento dei governi su questo settore. Del resto l'autonomia incerta e ambigua degli Atenei non si è accompagnata ad una adeguata responsabilizzazione delle strutture trasformandosi, troppo spesso, in esercizio di discrezionalità e in mancanza di trasparenza. E le politiche per il personale, dal reclutamento alla formazione, sono oggi improntate quasi unicamente alla riduzione dei deficit e al contenimento della spesa.

L'impegno della FLC deve essere innanzitutto finalizzato a garantire l'adeguato finanziamento dell'Università italiana, il pieno diritto allo studio per gli studenti, il superamento della condizione di drammatico precariato grazie al quale gli Atenei funzionano, la valorizzazione delle competenze e delle professionalità diverse che in essi vivono. Anche attraverso politiche di valutazione e di valorizzazione del merito e sulla base di una più compiuta riflessione sul ruolo e sulla missione dell'Università.

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