FLC CGIL

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Fulvio Fammoni, segretario nazionale della CGIL, introduce i lavori ricordando il 28 marzo 2008 quando in piena campagna elettorale la CGIL e la FLC presentarono l'aggiornamento del programma sulla conoscenza.

Oggi viene presentato, con la relazione di Enrico Panini, un ulteriore avanzamento di proposta, di impegno con iniziative importanti che saranno decise ancor prima che il governo in carica avanzi un proprio complessivo progetto d'intervento.
Si vuol così confermare il principio: "chi esercita il diritto di proposta pratica l'autonomia come valore".
Il principio di una politica inclusiva, di qualificazione vengono confermate quali direttrici di fondo del percorso intrapreso.

Fammoni evidenzia come oggi non si parli più di emergenza formativa: i livelli d'istruzione in Italia sono tra i più bassi d'Europa, abbiamo la certezza di non raggiungere nessuno degli obiettivi di Lisbona.
Rispetto ai punti del nostro programma, in autunno saranno sviluppati appositi approfondimenti e iniziative di presentazione e sostegno su: autonomia, governo dei sistemi, università, afam, ricerca, Titolo V e politiche territoriali, ruolo del lavoro e risorse.

I punti sui quali la categoria e la confederazione sono già impegnate nel confronto con il governo, evidenziano la differenza di visione che abbiamo della conoscenza quale centro dello sviluppo per il futuro del Paese; è stato completamente dimenticato il Memorandum sulla conoscenza e le sue potenzialità.
Il taglio degli organici, delle stabilizzazioni, delle risorse, il buono scuola e l'assunzione diretta degli insegnanti da parte delle scuole, sono gli strumenti principali che saranno proposti da questo governo per diffondere qualità e merito. Le difficoltà saranno evidenti e saranno affrontate in quanto tali.

A 60 anni dalla Costituzione , viene messo in discussione il diritto effettivo e non formale del cittadino di poter fruire dell'istruzione.
Ma il punto importante su cui ci si confronterà con questo governo sarà il federalismo e il Titolo V, fondamentali saranno le implicazioni sul piano dei diritti all'istruzione. Le diverse competenze tra Stato e Regioni che saranno decise possono essere esercitate solo in un ambito che garantisca qualità, universalità ed uguaglianza delle prestazioni. Anche su questo tema sarà sviluppata una specifica iniziativa.

Le conclusioni di Fammoni sono centrate, quindi, nel riconfermare che il centro della proposta sulla conoscenza è rappresentato dalla costruzione di un sistema nazionale di apprendimento permanente. La CGIL, la FLC, lo SPI e l'AUSER si impegnano in autunno a presentare una legge di iniziativa popolare come concreto elemento di proposta e di stimolo nei confronti dell'attività legislativa e parlamentare, pronti anche ad eventuali possibili convergenze unitarie.

Si tratta di un impegno importante: un comitato promotore che sarà onorato che la prima firma fosse quella di Tullio de Mauro, la scrittura di una vera e propria norma di legge, 50.000 firme certificate da raggiungere.
Un impegno importante che la CGIL si assume, consapevole dell'importanza che le politiche della conoscenza hanno per lo sviluppo del Paese.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

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