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Piero Bonfanti affronta il problema del precariato, a partire dalla sua storia, che porta come esempio. Nell’ultimo ventennio chi si è trovato nel posto giusto nel momento giusto è entrato. Ma si sono perdute intere generazioni di ricercatori. Oggi ci sono tipologie di precari diverse senza una logica, ma solo legate al caso. Tutto ciò crea conflitti: guerre tra poveri. Occorre un solo percorso verso un ruolo stabile. Oggi nell’INGV ci sono 524 tempi indeterminati, 299 tempi determinati e 110 assegni e altri precari. Un rapporto 1 a 1 tra personale di ruolo e precari. Molti precari rivestono ruoli di responsabilità e il loro lavoro è fondamentale per l’ente e per il paese. Rimanere precari, oltre ai problemi personali, significa non poter fare carriera, non avere possibilità di farsi riconoscere l’anzianità. Ora la Finanziaria 2007 qualcosa sta facendo, altro si dovrà fare. Qui 202 persone sono state ammesse alla stabilizzazione e c’è la dichiarata disponibilità di ampliare la platea. La stabilizzazione è necessaria per l’INGV.

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