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Dopo questa prima parte del dibattito, è il momento dell’intervento del prof. Luigi Nicolais, Ministro dell’Innovazione.

Il Ministro ritiene necessario investire sulla ricerca pubblica, poiché in Italia ci sono imprese piccole e quelle poche che sono in grado di investire in ricerca non sono sufficienti per far fare all’Italia un salto in avanti quindi è fondamentale il rapporto tra la conoscenza e l’impresa.

Anche negli Enti Pubblici di Ricerca è necessaria la tranquillità, il ricercatore è un creativo e ha bisogno di un ambiente tranquillo, un futuro certo e stipendi adeguati.

La ricerca pubblica ha bisogno di risorse; ricorda che l’anno scorso si è avuta una finanziaria di emergenza economica, e che l’Italia cresce grazie alle imprese che hanno investito in alta tecnologica. Si devono trovare, prosegue, modelli diversi per il trasferimento della conoscenza e nel rapporto tra ricerca di base e impresa; si devono ridurre i tempi di trasferimento della conoscenza che si deve trasferire nello stesso momento in cui si acquisisce.

E’ necessario creare un sistema misto tra università ed Enti di ricerca, che crei osmosi, si deve anche trovare un rapporto diverso con le regioni che cominciano a finanziare la ricerca; le regioni obiettivo 1 hanno molte risorse a disposizione, ma nel rispetto delle reciproche autonomie, si deve creare un coordinamento, fare massa critica e mettere insieme le idee, i fondi europei stanno partendo e le risorse delle regioni obiettivo 1 sono pronte.

Va meglio regolamentato anche lo spin off, in Italia muoiono rapidamente, si deve trovare il modo di finanziare le idee.

Il Ministro Nicolais ricorda che si sta lavorando alla trasformazione della pubblica amministrazione. Con i sindacati è stato firmato il memorandum che ha contenuti importanti e il 28 verrà firmato il memorandum sulla scuola. Si sta andando avanti in un rapporto forte con il sindacato, prosegue il Ministro, perché la concertazione è importante.

La valutazione, continua Nicolais, è essenziale non solo per i ricercatori che vi sono abituati, ma anche per la pubblica amministrazione per premiare il merito e individuare sacche di inefficienza e legare l’efficienza a stipendi più elevati. Anche sui precari dobbiamo avere più attenzione. Le cifre che sono state dedicate alla stabilizzazione sono state raggiunte con grande fatica.

La nota sulle stabilizzazioni vale per tutti i tecnici amministrativi delle università; Il Ministro smentisce la voce che si stia preparando un’altra circolare per le università, quella che è stata emanata vale anche per loro. Si è pronti a procedere alla stabilizzazione dei precari degli enti di ricerca, si sta aspettando che gli enti indichino la suddivisione dei fondi per procedere alle stabilizzazioni.

Le risorse non bastano, conclude il Ministro, e si augura che nel tesoretto vi siano risorse per la ricerca che è un must per il paese, la prossima finanziaria dovrà raggiungere l’obiettivo.